Skip to main content

Nonni e nipoti

Nonni e nipoti

Eccomi qui a riflettere sulle dinamiche familiari che si creano quando un neonato arriva e per gestirlo è necessario il supporto delle nonne.

Chiaramente esistono diverse situazioni e ognuno vive le proprie esperienze in modo differente.

Cosa accade se una mamma ha bisogno dell’aiuto di una suocera? Alcune volte accade che la suocera nel gestire il nipote durante l’assenza della madre (che per lavorare è costretta a chiedere l’intervento della nonna), non si attiene al suo ruolo, ma spesso sconfina e pretende di impostare le sue idee come se fosse la mamma. Vari sono i sentimenti in campo che possono essere segnalati come cause dello scontro.
Spesso sento dire che i nonni sono “due volte genitori”!!!
Non sono affatto d’accordo, penso ci sia, invece, mancanza di fiducia nei confronti della nuora, da parte della suocera.

La mamma, nel lasciare il proprio figlio alla nonna prova sentimenti come:

  • DISPIACERE per non potersi occupare totalmente del figlio, a causa del lavoro.
  • GELOSIA per il tempo che la nonna passa con il bimbo, pensa che la nonna possa sostituirsi a lei e che il bambino con l’andare del tempo preferisca la nonna alla mamma.
  • GRATITUDINE verso la donna, per l’aiuto.
  • SENSO DI COLPA per non riuscire a fare tutto da sola.
  • STANCHEZZA per dover gestire lavoro e casa. NOSTALGIA per il legame esclusivo dei primi tempi con il piccolo. BISOGNO DI AFFETTO e di sentirsi amata e vista bene dal figlio.

I possibili sentimenti della nonna possono essere:

  • GIOIA per la fiducia a lei accordata.
  • SENSO DI RESPONSABILITA’ per la gestione del nipote.
  • RIVALORIZZAZIONE DI SE’ per il ruolo affidatogli e per nuova organizzazione della giornata.
  • GRATIFICAZIONE per le manifestazioni d’affetto del bimbo.
  • COMPETIZIONE CON LE MAMME per l’impostazione di regole e abitudini.
  • FRUSTRAZIONE se gli viene mossa qualche considerazione negativa su quello che fa nell’occuparsi del nipote.

In base a quello che la mamma e la nonna provano, ecco che emergono delle considerazioni che vanno fatte, quasi come bilancio del proprio modo di relazionarsi l’una con l’altra.

I figli portano all’esasperazione i conflitti latenti o espliciti tra generazioni.

Se la mamma vuole una cosa per il proprio figlio e la nonna non lo fa?

Di solito i genitori chiedono ai nonni di adeguarsi al proprio stile familiare per paura che la loro diversità sia negativa per l’educazione dei figli. Questo è giusto, ma non bisogna esagerare perché a volte le differenze aiutano a trovare le strade migliori per trasmettere sane abitudini. Però la nonna non si deve dimenticare che le sue attenzioni sono importanti, tuttavia è meglio che non si coinvolga troppo per evitare l’eccessiva apprensione e per non far passare in secondo piano il suo sentimento di nonna.

Solo se è capace di distaccarsi, può con la sua tenerezza e compagnia regalare momenti indimenticabili di vicinanza e fornire coccole a volontà, appoggiandosi poi alle indicazioni dei genitori nel fornire limiti e nell’accettazione o il rimprovero di comportamenti quotidiani dei bambini.

Sono necessarie una comunicazione chiara e la fiducia reciproca. Nel caso che la cosa sia impossibile, meglio farsi aiutare da un’altra signora per gestire il bimbo e mantenere sani legami con la famiglia d’origine, sfruttando l’opportunità di stare spesso insieme e di confrontarsi, evidenziando le diversità che caratterizzano quello che significa essere genitori e quello che, invece, rappresenta essere nonni. In tal modo, è possibile per mamma e papà trarre vantaggio dalle risorse che i nonni hanno quando si ritrovano a giocare o parlare con i loro figli, senza preoccuparsi che ci possano essere interferenze.

Se noi genitori non deleghiamo troppo, i nonni si sentono felici di stare insieme ai nipotini e non vedono l’ora di portarli a spasso, ma se chiediamo il loro impegno continuamente e poi pretendiamo che non dicano mai nulla, creiamo una ambiguità che dà origine a scontri.

Non è sbagliato che ci diano qualche consiglio, siamo poi noi che decidiamo se usarli o meno.

In sostanza, se i nonni partecipano alla crescita, ma non si intromettono troppo, possono offrire sostegno e rappresentare un buon punto di riferimento.
Di contro, i genitori devono essere felici di questo, perché se le cose sono chiare dall’inizio possono funzionare bene.

 

A cura della Dott.ssa Mariateresa Bertazzoli

 

[addthis tool=”addthis_inline_share_toolbox”]



Potrebbe anche interessarti leggere:

[adinserter name=”Correlati”]

 


Cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Iscriviti alla newsletter!

Lascia la tua mail per restare sempre aggiornato sulle novità e le proposte interessanti, quelle che accendono il sorriso!
iscriviti-newsletter

Cerchi un CORSO per BAMBINI o per TE?

La tua PUBBLICITA’ su Bresciabimbi

Promuovi i tuoi eventi, corsi o la tua attività tramite i canali del portale

Promuoviti-con-Bresciabimbi-icona-

Le tue segnalazioni!

Comunica gli eventi o i corsi che organizzi o conosci, è facile, veloce e gratuito!Segnala

Cosa facciamo oggi?

Guarda il CALENDARIO degli EVENTI in programma e trova tante buone idee

CALENDARIO

Festa di COMPLEANNO no problem!

[addthis tool=”addthis_inline_share_toolbox”]

Eccomi qui a riflettere sulle dinamiche familiari che si creano quando un neonato arriva e per gestirlo è necessario il supporto delle nonne.

Chiaramente esistono diverse situazioni e ognuno vive le proprie esperienze in modo differente.

Cosa accade se una mamma ha bisogno dell’aiuto di una suocera? Alcune volte accade che la suocera nel gestire il nipote durante l’assenza della madre (che per lavorare è costretta a chiedere l’intervento della nonna), non si attiene al suo ruolo, ma spesso sconfina e pretende di impostare le sue idee come se fosse la mamma. Vari sono i sentimenti in campo che possono essere segnalati come cause dello scontro.
Spesso sento dire che i nonni sono “due volte genitori”!!!
Non sono affatto d’accordo, penso ci sia, invece, mancanza di fiducia nei confronti della nuora, da parte della suocera.

La mamma, nel lasciare il proprio figlio alla nonna prova sentimenti come:

  • DISPIACERE per non potersi occupare totalmente del figlio, a causa del lavoro.
  • GELOSIA per il tempo che la nonna passa con il bimbo, pensa che la nonna possa sostituirsi a lei e che il bambino con l’andare del tempo preferisca la nonna alla mamma.
  • GRATITUDINE verso la donna, per l’aiuto.
  • SENSO DI COLPA per non riuscire a fare tutto da sola.
  • STANCHEZZA per dover gestire lavoro e casa. NOSTALGIA per il legame esclusivo dei primi tempi con il piccolo. BISOGNO DI AFFETTO e di sentirsi amata e vista bene dal figlio.

I possibili sentimenti della nonna possono essere:

  • GIOIA per la fiducia a lei accordata.
  • SENSO DI RESPONSABILITA’ per la gestione del nipote.
  • RIVALORIZZAZIONE DI SE’ per il ruolo affidatogli e per nuova organizzazione della giornata.
  • GRATIFICAZIONE per le manifestazioni d’affetto del bimbo.
  • COMPETIZIONE CON LE MAMME per l’impostazione di regole e abitudini.
  • FRUSTRAZIONE se gli viene mossa qualche considerazione negativa su quello che fa nell’occuparsi del nipote.

In base a quello che la mamma e la nonna provano, ecco che emergono delle considerazioni che vanno fatte, quasi come bilancio del proprio modo di relazionarsi l’una con l’altra.

I figli portano all’esasperazione i conflitti latenti o espliciti tra generazioni.

Se la mamma vuole una cosa per il proprio figlio e la nonna non lo fa?

Di solito i genitori chiedono ai nonni di adeguarsi al proprio stile familiare per paura che la loro diversità sia negativa per l’educazione dei figli. Questo è giusto, ma non bisogna esagerare perché a volte le differenze aiutano a trovare le strade migliori per trasmettere sane abitudini. Però la nonna non si deve dimenticare che le sue attenzioni sono importanti, tuttavia è meglio che non si coinvolga troppo per evitare l’eccessiva apprensione e per non far passare in secondo piano il suo sentimento di nonna.

Solo se è capace di distaccarsi, può con la sua tenerezza e compagnia regalare momenti indimenticabili di vicinanza e fornire coccole a volontà, appoggiandosi poi alle indicazioni dei genitori nel fornire limiti e nell’accettazione o il rimprovero di comportamenti quotidiani dei bambini.

Sono necessarie una comunicazione chiara e la fiducia reciproca. Nel caso che la cosa sia impossibile, meglio farsi aiutare da un’altra signora per gestire il bimbo e mantenere sani legami con la famiglia d’origine, sfruttando l’opportunità di stare spesso insieme e di confrontarsi, evidenziando le diversità che caratterizzano quello che significa essere genitori e quello che, invece, rappresenta essere nonni. In tal modo, è possibile per mamma e papà trarre vantaggio dalle risorse che i nonni hanno quando si ritrovano a giocare o parlare con i loro figli, senza preoccuparsi che ci possano essere interferenze.

Se noi genitori non deleghiamo troppo, i nonni si sentono felici di stare insieme ai nipotini e non vedono l’ora di portarli a spasso, ma se chiediamo il loro impegno continuamente e poi pretendiamo che non dicano mai nulla, creiamo una ambiguità che dà origine a scontri.

Non è sbagliato che ci diano qualche consiglio, siamo poi noi che decidiamo se usarli o meno.

In sostanza, se i nonni partecipano alla crescita, ma non si intromettono troppo, possono offrire sostegno e rappresentare un buon punto di riferimento.
Di contro, i genitori devono essere felici di questo, perché se le cose sono chiare dall’inizio possono funzionare bene.

 

A cura della Dott.ssa Mariateresa Bertazzoli

 

[addthis tool=”addthis_inline_share_toolbox”]



Potrebbe anche interessarti leggere:

[adinserter block="8"]

 


Cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.