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Mal di schiena: quando gastrite e reflusso ne sono la causa

Mal di schiena: quando gastrite e reflusso ne sono la causa

Quasi a tutti è capitato di soffrire, almeno una volta nella vita, di mal di schiena.

Nella maggior parte dei casi, l’origine di questi dolori deriva da posture e abitudini scorrette, contratture muscolari, stile di vita sedentario.
Ma anche chi pratica molto sport, magari senza le adeguate precauzioni, può esserne colpito; oppure chi svolge attività lavorative pesanti a livello fisico o che obbligano a rimanere nella stessa posizione per molto tempo.

Oltre a tutte queste possibili cause, non bisogna dimenticare che anche stomaco ed apparato digerente possono avere un ruolo determinante nel favorire la comparsa del mal di schiena.

Tra le problematiche più conosciute in questo ambito, troviamo il reflusso, la gastrite e il cosiddetto bruciore di stomaco, che può percorrere l’esofago ed arrivare, in alcuni casi, fino alla gola.

Il reflusso gastroesofageo consiste in una risalita di succhi acidi dallo stomaco, i quali, invece di essere digeriti dallo stomaco stesso, risalgono verso l’esofago.
Può causare dolori che si irradiano fino alla schiena, soprattutto nella zona medio-alta, tendenzialmente quella retro sternale, e alle scapole, il cosiddetto dolore scapolare.

Le cause possono essere:
– una scorretta alimentazione
– l’abuso di alcool e fumo
– farmaci
– eccessiva ansia
– gravidanza
– obesità
– la presenza di ernia iatale.

mal-di-schiena-libellula-reflusso

L’approccio osteopatico a questo disturbo, consiste nel rilassare la giunzione gastroesofagea, diminuendo contestualmente le tensioni a livello di cardias, lo snodo tra esofago e stomaco, e piloro , lo snodo tra stomaco e duodeno.

E’ inoltre opportuno valutare, e in caso trattare, il diaframma e le zone di inserzione del fegato.

Allo stesso modo, a livello dell’apparato locomotore, è necessaria un’accurata analisi della colonna vertebrale unita a valutazioni specifiche, che aiuteranno l’osteopata ad accompagnare il paziente verso un sensibile miglioramento.
Il soggetto che soffre di reflusso gastroesofageo e conseguente mal di schiena, tende a diminuire significativamente i sintomi dopo qualche seduta osteopatica, migliorando quindi anche la qualità della vita.

Da parte sua, anche il paziente può usare degli accorgimenti atti a ridurre la sintomatologia.
Ad esempio non indossare indumenti eccessivamente stretti, non andare a dormire subito dopo i pasti, non fumare, avere un’alimentazione sana e cercare di limitare alimenti come caffè, te, alcolici e cioccolato.

Francesca Musitano
Osteopata

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Quasi a tutti è capitato di soffrire, almeno una volta nella vita, di mal di schiena.

Nella maggior parte dei casi, l’origine di questi dolori deriva da posture e abitudini scorrette, contratture muscolari, stile di vita sedentario.
Ma anche chi pratica molto sport, magari senza le adeguate precauzioni, può esserne colpito; oppure chi svolge attività lavorative pesanti a livello fisico o che obbligano a rimanere nella stessa posizione per molto tempo.

Oltre a tutte queste possibili cause, non bisogna dimenticare che anche stomaco ed apparato digerente possono avere un ruolo determinante nel favorire la comparsa del mal di schiena.

Tra le problematiche più conosciute in questo ambito, troviamo il reflusso, la gastrite e il cosiddetto bruciore di stomaco, che può percorrere l’esofago ed arrivare, in alcuni casi, fino alla gola.

Il reflusso gastroesofageo consiste in una risalita di succhi acidi dallo stomaco, i quali, invece di essere digeriti dallo stomaco stesso, risalgono verso l’esofago.
Può causare dolori che si irradiano fino alla schiena, soprattutto nella zona medio-alta, tendenzialmente quella retro sternale, e alle scapole, il cosiddetto dolore scapolare.

Le cause possono essere:
– una scorretta alimentazione
– l’abuso di alcool e fumo
– farmaci
– eccessiva ansia
– gravidanza
– obesità
– la presenza di ernia iatale.

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L’approccio osteopatico a questo disturbo, consiste nel rilassare la giunzione gastroesofagea, diminuendo contestualmente le tensioni a livello di cardias, lo snodo tra esofago e stomaco, e piloro , lo snodo tra stomaco e duodeno.

E’ inoltre opportuno valutare, e in caso trattare, il diaframma e le zone di inserzione del fegato.

Allo stesso modo, a livello dell’apparato locomotore, è necessaria un’accurata analisi della colonna vertebrale unita a valutazioni specifiche, che aiuteranno l’osteopata ad accompagnare il paziente verso un sensibile miglioramento.
Il soggetto che soffre di reflusso gastroesofageo e conseguente mal di schiena, tende a diminuire significativamente i sintomi dopo qualche seduta osteopatica, migliorando quindi anche la qualità della vita.

Da parte sua, anche il paziente può usare degli accorgimenti atti a ridurre la sintomatologia.
Ad esempio non indossare indumenti eccessivamente stretti, non andare a dormire subito dopo i pasti, non fumare, avere un’alimentazione sana e cercare di limitare alimenti come caffè, te, alcolici e cioccolato.

Francesca Musitano
Osteopata

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