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Educatori si cresce

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Quando:
18 Maggio 2018@20:15–22:30
2018-05-18T20:15:00+02:00
2018-05-18T22:30:00+02:00
Dove:
Auditorium Cecilia Zane a Gavardo
Via Giovanni Quarena
8, 25085 Gavardo BS
Italia
Costo:
€ 20 complessivi
Contatto:
Fondazione Intro
0365/374726 | 334/599 8874

Percorso di auto-osservazione: guardarsi dentro può aiutare gli educatori (genitori e insegnanti, insieme) a sintonizzarsi sui bisogni profondi del bambino.
Il percorso delineato prevede 6 appuntamenti di 2 h cadauno, rivolti a tre gruppi misti di 20 adulti (genitori e insegnanti insieme).

GLI INCONTRI

SAPPIAMO DAVVERO CHI E’ IL BAMBINO?
In che modo lo guardiamo? Che caratteristiche gli attribuiamo?
Quello che pensiamo del bambino e i nostri vissuti d’infanzia influenzano inevitabilmente il modo con cui ci rapportiamo a lui, l’autonomia che gli diamo e i limiti che gli imponiamo.

INCONTRO A TE… INCONTRO A ME…
Ciascuno di noi è unico. Al tempo stesso ognuno di noi condivide con gli altri un mondo di bisogni e valori.
Quando ci muoviamo su questo terreno comune ci possiamo incontrare e capire.
Quando siamo connessi al mondo dei nostri bisogni e valori possiamo comprendere o intuire ciò che muove chi ci sta di fronte – bambino o adulto – e possiamo nutrire la qualità della relazione

BISOGNI E RISPOSTE
Ogni comportamento manifesta un bisogno.
Osservando i bambini molto piccoli è particolarmente evidente. Crescendo la difficoltà di autoascoltarsi aumenta sempre di più, fino a trovarci adulti incapaci di cogliere le più vitali necessità, proprie e altrui.

VEDIMI BELLO, OVVERO COME USARE LO SGUARDO EMPATICO
Come avvicinare il bambino? Con uno sguardo attento e curioso, meravigliato, rispettoso, in ascolto…
In questo modo possiamo scoprire o indovinare i bisogni che stanno dietro le loro parole ed azioni (anche quelle che non ci piacciono).

LITIGARE FA CRESCERE
La parola conflitto ci fa pensare alla guerra e alla violenza.
Anche quando si riferisce a un litigio tra bambini è usata quasi sempre in un’accezione negativa.
Eppure riuscire a stare nel conflitto, anche se a fatica, ci fa evolvere; significa essere resilienti.

IL CONFLITTO COME POSSIBILITÀ PER CONOSCERSI
Quando due o più persone, bambini o gruppi entrano in conflitto, non sono i loro bisogni a scontrarsi, ma le strategie che hanno scelto per soddisfarli.
Riconoscere i bisogni insoddisfatti – propri e altrui – può aprire un canale di comunicazione e far emergere una soluzione rispettosa di tutti.

Si basa sul coinvolgimento attivo e diretto dei partecipanti attraverso l’utilizzo del piccolo gruppo come luogo di esperienza e di apprendimento.
Si tratta di laboratori esperienziali che prevedono giochi di ruolo, esercizi, attività e pratiche propri della comunicazione empatica.

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