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Ho in classe un bambino con autismo. Come mi relaziono?

Ho in classe un bambino con autismo. Come mi relaziono?

di Maria Caccetta

L’incontro con un bambino con disturbo dello spettro autistico  a scuola può far nascere una serie di dubbi e perplessità. Le persone con autismo hanno caratteristiche individuali molto peculiari; per chi non ha mai avuto la possibilità di interagire con loro, non sempre può risultare semplice costruire processi di comunicazione efficaci.

La comunicazione si può inceppare e la paura, le difficoltà, la non conoscenza di metodi e strategie specifici rischiano di paralizzare la relazione  e di impedire la costruzione di adeguati  processi d’insegnamento-apprendimento.
Se sei un insegnante che dovrà occuparsi di un bambino con autismo, e non sai bene come porti nei suoi confronti, devi sapere che esistono una serie di azioni che puoi attuare  per prepararti alla relazione con lui.  
In questo articolo ti darò dei suggerimenti su come avviare la relazione con il tuo bambino con disturbi dello spettro autistico.

Ecco da dove iniziare:

1- Prendi informazioni sul bambino.

Incontra i genitori indaga le loro aspettative, raccogli informazioni utili sui comportamenti del bambino e sulle modalità educative adottate da loro in presenza di comportamenti problema. Mettiti in contatto con  gli insegnanti che hanno seguito il bambino  negli anni precedenti, il loro resoconto sarà fondamentale per comprendere come il bambino si relaziona con i compagni e con gli adulti,  e per avere informazioni circa gli strumenti e le strategie più adeguate per favorirne i processi di apprendimento. Chiedi ai genitori di poter leggere le relazioni cliniche e psico-diagnostiche, in questo modo potrai avere un quadro chiaro circa le principali potenzialità e  difficoltà del bambino.
Chiedi ai genitori di poter incontrare i terapisti del bambino, o le altre figure professionali che gravitano intorno a lui; solo realizzando un  lavoro d i rete potrai ottenere ottimi risultati con il bambino che segui.

2- Osserva il bambino quando entra in classe

Che tipo di comunicazione utilizza prevalentemente?
Motoria: dirige la manipolazione fisica di una persona;
Gestuale: indica , mostra, guarda lo spostamento fisico di un oggetto che vuole indicare;
Con utilizzo di oggetti: passa un oggetto ad un’altra persona per comunicare quello di cui ha bisogno;
Attraverso vocalizzazioni: utilizza suoni, compreso il pianto per comunicare (ad esempio il bambino dice  :<ah, ah, ah> per attirare l’attenzione di un’altra persona);
Con supporto di foto: utilizza foto bidimensionali per comunicare, ad es. utilizza foto per indicare parti del corpo, oppure  utilizza foto di azioni o di  eventi per comunicare il suo bisogno;
Con illustrazioni: utilizza illustrazioni bidimensionali che rappresentano oggetti, azioni o eventi  per comunicare ciò che desidera, ad es. il bambino passa all’insegnante l’illustrazione di “ un bambino che va in bagno” per indicare che vorrebbe andare al bagno;
Verbale: utilizza il linguaggio per  comunicare;
Usa gesti “referenziali”: dice si, no, batte le mani

Osserva poi qual’ è la sua reazione ai rumori presenti nella classe. I bambini con autismo sono molto sensibili ai suoni  e possono avere reazioni abnormi (come ad esempio mordersi, sbattere la testa, scappare) di fronte a stimolazioni  uditive intense percepite come pericolose. Qual’ è la sua reazione al contatto fisico:  osservalo quando i compagni si avvicinano a lui, nota se appare insofferente o al contrario ricerca intensamente il contatto fisico. Questo dato ti sarà di fondamentale aiuto per  capire come porti nei suoi confronti.

3- Cerca di comprendere quali sono i suoi interesse e quali le sue attitudini

Molti bambini con autismo sono bravi a disegnare, a  creare, ad utilizzare il computer; queste aree di talento dovranno essere incoraggiate.
Molti bambini autistici hanno degli interessi ristretti e tendono a parlare solo di quello, come per esempio  di treni, di meccanica etc.. Il modo migliore per affrontare queste fissazioni è usarle per motivare i compiti in classe. Se al bambino piacciono i treni, allora  li potrai usare per insegnargli la lettura e la matematica; potrete ad esempio  leggere insieme un libro che parla di  treni, o  utilizzate i treni per risolvere problemi di matematica (per esempio calcolare  quanto tempo occorre ad un treno per andare da  Roma a Torino). In questo modo il bambino sarà motivato e riuscirà ad apprendere con maggiore facilità .

4- Procurati informazioni e materiali che ti aiutino nel percorso di integrazione del bambino con disturbi dello spettro autistico

Ricorda l’inclusione di un bambino con autismo ha bisogno di competenze specifiche e della collaborazione dei differenti attori che operano intorno al bambino.
Organizza subito le prime proposte educative per il tuo bambino, ora sei pronta per cominciare a programmare il suo Percorso individualizzato.

Buon lavoro

 

Team Centro Studi FORePSY – Roma www.forepsy.it

 

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