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Tag: aiuto genitori

Storie creative per bambini

Le storie creative per bambini sono un mezzo potente per stimolare l’immaginazione, sviluppare l’empatia e promuovere l’apprendimento dei più piccoli. Attraverso racconti inventati o adattati, i genitori, gli educatori e gli autori possono coinvolgere i bambini e farli immergere in mondi fantastici e avventure straordinarie. Grazie alla crescente diffusione di dispositivi digitali e giocattoli educativi, come il raccontastorie di Lunii, è sempre più facile per i bambini accedere a racconti creativi e personalizzati.

L’importanza delle storie creative per lo sviluppo dei bambini

Le storie creative svolgono un ruolo cruciale nello sviluppo cognitivo, emotivo e sociale dei bambini. Innanzitutto, stimolano l’immaginazione e la fantasia, aiutando i più piccoli a esplorare nuovi mondi e a comprendere situazioni diverse dalla loro realtà quotidiana. In più queste storie permettono ai bambini di familiarizzare con le emozioni e di imparare a gestirle, migliorando la loro intelligenza emotiva.

Ascoltare e leggere storie creative contribuisce all’acquisizione di competenze linguistiche e di comunicazione, poiché i bambini imparano nuovi vocaboli, strutture grammaticali e modi di esprimersi. Infine, i racconti possono veicolare valori etici e morali, incoraggiando i bambini a riflettere sulle loro azioni e sulle conseguenze che queste possono avere sugli altri.

I principali elementi delle storie creative per bambini

Le storie creative per bambini presentano alcune caratteristiche comuni che le rendono particolarmente coinvolgenti e adatte al loro pubblico. Tra questi elementi, si possono citare:

  1. Personaggi memorabili: i protagonisti delle storie creative sono spesso personaggi con caratteristiche distintive e personalità ben delineate, che i bambini possono facilmente identificare e con cui possono simpatizzare.
  2. Ambientazioni fantastiche: queste storie possono svolgersi in mondi immaginari e luoghi straordinari, che stimolano la curiosità e l’immaginazione dei bambini.
  3. Narrazione avvincente: una buona storia creativa per bambini presenta una trama interessante, con conflitti e risoluzioni che tengono i piccoli lettori o ascoltatori incollati alla narrazione.
  4. Elementi di apprendimento: molte storie per bambini contengono temi educativi e messaggi positivi, che possono aiutare i più piccoli a comprendere il mondo e a sviluppare valori morali.

Metodi e strumenti per raccontare storie creative

Esistono vari modi e strumenti per raccontare storie ai bambini, alcuni dei quali si basano su tecniche tradizionali, mentre altri sfruttano le nuove tecnologie. Tra i metodi più diffusi, includono:

  1. Lettura ad alta voce: i genitori e gli educatori possono leggere storie creative ai bambini dai libri o dalle riviste, variando il tono della voce, il ritmo e l’intonazione per rendere la narrazione più coinvolgente e stimolante.
  2. Teatro di narrazione: attraverso il teatro, i bambini possono assistere a spettacoli in cui attori e burattinai interpretano storie creative, utilizzando scenografie, costumi e oggetti di scena per ricreare le ambientazioni e i personaggi del racconto.
  3. Audiolibri: gli audiolibri consentono ai bambini di ascoltare storie creative narrate da professionisti, con l’aggiunta di effetti sonori e musiche che contribuiscono a creare un’atmosfera avvolgente e a facilitare l’immersione nella storia.
  4. Dispositivi digitali: tablet, smartphone e altri dispositivi digitali offrono un’ampia gamma di app e piattaforme dedicate alla lettura e all’ascolto di storie creative per bambini. Inoltre, giocattoli educativi come il raccontastorie di Lunii permettono ai bambini di creare storie personalizzate e interattive, scegliendo i personaggi, le ambientazioni e gli eventi che preferiscono.

Creare storie creative per i propri bambini

Se si desidera creare storie creative originali per i propri figli o per i bambini con cui si lavora, è importante tenere a mente alcuni principi fondamentali. Innanzitutto, è utile conoscere gli interessi, le paure e le aspirazioni dei bambini, in modo da poter creare storie che li coinvolgano emotivamente e li aiutino a superare eventuali difficoltà.

In aggiunta, è importante utilizzare un linguaggio semplice e chiaro, adatto all’età e al livello di comprensione dei bambini, e inserire ripetizioni e schemi narrativi che facilitino la memorizzazione della storia. Infine, si consiglia di introdurre elementi di sorpresa e humor, che possono rendere la narrazione più divertente e stimolante.

 

I libri per bambini da leggere sempre

I bambini sono curiosi per natura. La lettura è un’abitudine che permette di implementare notevolmente questa loro attitudine così speciale e si rivela perciò essenziale coltivarla fin da bambini.

Il modo migliore? Potrà forse sembrare banale come risposta ma si rivela prima di tutto la seguente: l’esempio.

La soluzione ideale è, infatti, quella di condividere insieme ai più piccoli la lettura di qualsiasi argomento si rivela degno di interesse, se ne trovano tanti online ad esempio su https://www.subito.news/curiosita/, oltre che dei libri. In questo modo avranno voglia di scoprire cose nuove, riflettere, aprire i propri orizzonti.

Favole che rimangono nella memoria

Le favole sono un genere la cui definizione si perde nella notte dei tempi e che accomuna tutte le culture. La più antica è considerata un componimento egizio del XIII secolo a.C, la cui vicenda racconta di due fratelli.

Non meno importante la tradizione orale della favola in India, che viene invece fatta risalire al V secolo a.C. La prima raccolta proveniente dall’Oriente a essere giunta fino a noi è invece il Panchatantra, ritrovato in una traduzione araba dell’VIII secolo.

Le fiabe sono estremamente utili per la crescita emotiva del bambino, in quanto contribuiscono a stabilire non solo un contatto più profondo con gli adulti, ma anche ad affrontare tematiche complesse con cui l’individuo si troverà a relazionarsi per l’intero arco della vita.

Al centro troviamo conflitti, diversità, sfide, il bene e il male, la morte, gli abbandoni, le separazioni, le tentazioni, e molto altro ancora.

I titoli sono tanti quando si parla di fiabe e ogni tradizione ha i suoi testi speciali. In Italia molte sono di rilevanza persino regionale e rappresentano un patrimonio culturale di assoluto livello.

Se proprio dobbiamo sceglierne una non possiamo non citare un classico intramontabile, reso ancora più celebre dal cartoon della Disney: Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi, considerato in realtà un vero e proprio romanzo.

Se poi volete qualcosa di più contemporaneo, vi segnaliamo le favole dello scrittore cileno Luis Sepulveda, tra le più amate tanto dai bambini che dagli adulti. L’importante, qualsiasi sia la vostra scelta, che la condividiate il più possibile con i vostri bambini: momenti preziosi che rimarranno nella memoria.

Altri libri da non perdere per bambini

I libri per ragazzi degni di nota sono davvero tanti, molti adatti a diverse fasce d’età, come avviene ad esempio nel caso di storie come Piccole donne di Louisa May Alcott o di Pippi Calzelunghe della svedese Astrid Lindgren.

Piacciono sempre perché le protagoniste sono ribelli e appaiono perfette per far crescere le bambine con un senso spiccato di libertà, altruismo, felicità.

Impossibile resistere poi alle vicende raccontate da J.K. Rowling che hanno al centro il maghetto più celebre della storia della letteratura: Harry Potter. Scoprirete i vostri bambini intenti a rileggerne le imprese anche da adulti, con una nuova fascinazione.

Concludiamo con un classico capace di non stancare mai e di rivelarsi sempre un buon compagno di vita. Stiamo parlando di un piccolo libro dal potere fortemente evocativo: Il piccolo principe dell’aviatore Antoine de Saint Exupery. I vostri bambini non sono forse un po’ come la sua rosa?

Scoprire se stessi attraverso il gioco: l’importanza del “far finta di…”

La crescita dei bambini è una continua avventura. Dal momento in cui nascono e per i primi anni di vita, ogni singolo passo e azione sono necessari per permettere loro di scoprire il mondo che li circonda.

Esplorano, sperimentano, curiosi di capire dove si trovino e come funzionino le cose con cui interagiscono quotidianamente e quelle di cui hanno solo sentito parlare.

Arriva poi un momento della crescita, più o meno coincidente con la scuola materna ed elementare, in cui i bambini passano dall’esplorazione del mondo esterno a quello interno.

Iniziano a crearsi una propria identità, a giocare con se stessi e scoprire di più su chi siano loro.

E allora giocano a “far finta di essere…” un dottore, un cuoco o un astronauta.

Questa fase della loro crescita e sviluppo è molto delicata e importante, li aiuterà a diventare adulti consapevoli e sicuri di sé, e il mondo dei giocattoli ha tutto il necessario per aiutarli.

I giochi per bambini di 6 anni sono molto diversi infatti da quelli per bambini più piccoli o più grandi, e molti di questi sono estremamente educativi e utilissimi ad aiutare questa nuova avventura che è la scoperta di se stessi.

A cosa serve nello specifico il gioco di finzione?

Oltre che per scoprire se stessi, vestendo panni diversi ed esplorando le varie situazioni in prima persona, così da comprendere in quale gli piace di più stare, il gioco di finzione ha molte altre finalità che possono aiutare lo sviluppo cognitivo del bambino.

In primo luogo, è un modo per esplorare e controllare le proprie emozioni.

Il più delle volte il gioco di finzione affronta situazioni che i bambini hanno già vissuto in passato: fingendo di essere un cuoco possono ricreare una scena al ristorante o vestire i panni di un genitore, o fingendo di essere un dottore possono riportare alla mente quella volta che sono andati alla visita pediatrica.

Riproporre quegli eventi sotto forma di gioco permette loro di vivere nuovamente le emozioni provate allora, ma in un ambiente protetto e controllato, e avere così modo di esplorarle meglio ed imparare a gestirle e controllarle.

Inoltre il gioco di finzione è molto utile per lo sviluppo del linguaggio.

Durante il gioco si creano storie, si racconta ciò che si sta facendo, o semplicemente si scoprono vocaboli nuovi tramite l’uso e la manipolazione degli oggetti.

Giocando a fare il veterinario si scopre, tramite la manipolazione dei giocattoli, cos’è uno stetoscopio, una puntura, una medicina, e nel frattempo i bambini narrano cosa faranno e andranno a fare.

Il ruolo dell’adulto

Durante questa fase è importante che il bambino resti il più autonomo possibile e sia l’unico regista di se stesso.

Deve prendere l’iniziativa, decidere lui cosa fare e con cosa giocare, così da poter trovare lui stesso la risposta a tutte le sue domande.

L’adulto perciò deve essere solo spettatore e limitarsi ad aiutare in tutte le occasioni in cui il bambino stesso, di sua iniziativa, lo chiederà.

Anche qualora il bambino stesso ci inviterà a giocare con lui è bene accettare, ma lasciare sempre che sia lui a dirigere la scena e limitarci a seguire le sue indicazioni o i suoi bisogni.

Perciò non direzionate, non guidate, non interferite o anticipate, ma limitatevi a seguire, sostenere e rispondere semplicemente a tutte le sue richieste.

Come riconoscere e trattare il burnout genitoriale

Il termine “burnout” si riferisce in origine a un esaurimento nervoso causato da uno stress prolungato e intenso legato alla sfera lavorativa. Esiste però anche una condizione che, pur presentando sintomi analoghi, è provocata dalla stanchezza e dalla pressione dovute all’accudimento dei figli. Si parla in questo caso di burnout genitoriale, un problema che può colpire i papà e le mamme e che è importante non sottovalutare.

Segnali per riconoscere il burnout genitoriale

Il primo passo per affrontare il problema alla radice è capire come riconoscere i segnali che indicano un burnout genitoriale. Dal punto di vista dei sintomi fisici, non ci sono differenze sostanziali rispetto al normale burnout causato dal lavoro. Si possono notare problemi come spossatezza fisica e mentale costanti, insonnia, disturbi gastrointestinali e mal di testa.

Le differenze si fanno però evidenti quando guardiamo ai sintomi psicologici. Il burnout genitoriale porta sempre chi ne soffre a provare un senso di inadeguatezza e di insicurezza rispetto alle proprie capacità come genitore. A questo si associano spesso fantasie di abbandono o di fuga dalla situazione familiare attuale. È comune anche un senso di distacco emotivo, come se non si provasse più affetto per i propri figli. Possono inoltre essere presenti apatia, depressione e irritabilità.

Trovare supporto per trattare il burnout genitoriale

Se ci si accorge della presenza di questi sintomi è indispensabile diagnosticare e trattare il burnout genitoriale. Attraverso l’assistenza di un professionista sarà possibile confermare la natura del problema e prendere provvedimenti per ritrovare la serenità. Una lista dei migliori psicologi di Brescia è disponibile a questo link, dove si trovano le relative informazioni di contatto e approfondimenti ulteriori sull’approccio psicologico che utilizzano. Tra loro è presente anche uno psicoterapeuta selezionato per le ottime capacità mostrate nel trattamento di stress e burnout. In alternativa, ci si può rivolgere a uno psicologo online per curare il burnout genitoriale in modo altrettanto efficace, senza doversi spostare da casa. Durante la psicoterapia si otterranno consigli pratici, strumenti per gestire al meglio lo stress, e si proveranno esercizi psicologici per fare progressi verso una guarigione completa. Nei casi più complessi, il trattamento può includere anche la prescrizione di medicinali adeguati da parte di uno psichiatra.

Se lo stato d’animo attuale non permette di contattare autonomamente un professionista, è bene chiedere aiuto al proprio o alla propria partner, a un familiare o a un’altra persona fidata. Il sostegno pratico di qualcuno sarà prezioso per riuscire a iniziare un percorso di guarigione.

Cause e prevenzione del burnout genitoriale

Il burnout genitoriale è un disturbo piuttosto grave, che può nelle circostanze più serie mettere a rischio l’incolumità dei bambini, oppure portare all’abbandono della famiglia da parte del genitore che ne soffre. È dunque utile conoscere le cause alla base del suo insorgere, così da agire preventivamente per evitare che un senso di disagio si trasformi in malessere pronunciato.

La causa principale che porta al burnout genitoriale è un forte senso di pressione legato al proprio ruolo come papà o mamma. Questo è dovuto in parte a fattori inevitabili della genitorialità, come le esigenze dei figli e la mancanza di tempo da dedicare a sé stessi. Altri elementi che possono influire dipendono dal contesto e includono le aspettative sempre più alte della società rispetto al ruolo di genitore. Pur in una situazione in cui entrambi i genitori lavorano a tempo pieno, ci si aspettano sacrifici costanti per assicurare l’uso di metodi pedagogici positivi, una dieta impeccabile e numerose attività extrascolastiche. Chiunque si discosti dalla perfezione è esposto al giudizio negativo degli altri.

Per cercare di prevenire il burnout è fondamentale comunicare con onestà con partner e familiari, senza paura di chiedere aiuto nel momento del bisogno. Avere una mamma e un papà più felici sarà certamente positivo anche per i figli.

Lista di nascita: gli indispensabili da farsi regalare

L’arrivo di un figlio è un momento speciale che merita di essere celebrato come si deve: amici e parenti si raccolgono intorno ai nuovi genitori per una giornata di festa portando doni per il bambino e la famiglia.

Siete in attesa e vi piacerebbe ricevere regali utili e davvero graditi? Come nel caso della lista di nozze per il matrimonio, da qualche anno è possibile creare una lista di nascita per l’arrivo di un bebè presso i negozi specializzati in articoli per l’infanzia.

In questo articolo vi diamo qualche consiglio sulle cose indispensabili da includere nella vostra lista.

Vestiti

Una delle cose più indispensabili, da sempre un classico fra le idee regalo di nascita, sono i vestiti: nella lista non possono mancare body, tutine, magliette e calzine. Il consiglio è quello di inserire naturalmente vestiti 0-3 mesi della pesantezza giusta per la stagione della nascita, da poter sfruttare subito, ma anche altri di taglia fino a 6 mesi che il bambino potrà indossare più tardi, così da avere già un guardaroba di partenza da utilizzare più tardi o in caso di uno scatto di crescita improvviso.

Biancheria per culla

Un altro elemento di cui avrete bisogno per i primi mesi del neonato è la biancheria per la culla (e poi per il lettino). In primis inserite dunque i lenzuolini: tra rigurgiti e pannolini sporchi ve ne serviranno davvero moltissimi e probabilmente avrete comunque la sensazione di lavarli in continuazione. Altra cosa molto comoda per far dormire ottimi sonni al vostro bambino è il sacco nanna: il neonato si sentirà caldo e avvolto come nell’abbraccio della mamma. O almeno, quasi!

Attrezzatura per il trasporto

Naturalmente, fra gli indispensabili per i primi mesi di vita del neonato non si può non nominare l’attrezzatura per il trasporto. In un primo momento sarà necessaria una carrozzina, che sarà poi sostituita da un passeggino, oltre a un ovetto che spesso si può usare anche come seggiolino auto per i primissimi mesi.

Sempre più aziende propongono soluzioni chiamate “trio”, che consistono in un sistema trasformabile che include carrozzina, passeggino e ovetto; la cosa più importante resta però che sia leggero, maneggevole e pratico da aprire e chiudere anche con il bambino in braccio.

Per intrattenere il bambino durante le uscite ed evitare quindi che si annoi e si metta a piangere, inserite anche qualche giocattolo facilmente trasportabile come ad esempio dei sonaglini o dei pelouche.

Baby monitor

Ormai è entrato nella lista degli indispensabili per la nascita di un figlio: si tratta del baby monitor, ovvero di un sistema composto da una sorta di walkie-talkie con telecamera (da mettere nella camera del neonato rivolto verso il lettino) e da un piccolo monitor, che il genitore potrà tenere con sé in un’altra stanza. In questo modo, mamme e papà potranno sistemare la casa, stendere l’ennesima lavatrice di piccoli body oppure semplicemente concedersi il lusso di un momento di relax potendo controllare costantemente il bambino e intervenire in modo tempestivo qualora si svegliasse o avesse bisogno di qualsiasi cosa.

Cuscino per allattamento

Mamme, questo punto è per voi. Abbiamo finora inserito cose necessarie per il bambino, ma anche le mamme, dopo il parto, affrontano un grande cambiamento sotto tutti i punti di vista e hanno nuove necessità. Se ad esempio avrete la possibilità di allattare il neonato, allora avrete bisogno anche di uno spazio adibito a questa attività, che sia confortevole e accogliente (ogni bambino ha il proprio ritmo e l’allattamento può durare anche molto a lungo). Potreste inserire una poltrona ad hoc o una sedia a dondolo, ma probabilmente preferite toccarle con mano e provarle prima di procedere con l’acquisto.

Un alleato preziosissimo che invece potete sicuramente inserire nella lista nascita è il cuscino per l’allattamento: potrete utilizzarlo per appoggiarvi, per sostenere il bambino oppure per farlo sdraiare in tutta sicurezza mentre voi vi rivestite una volta finito.

Se avete già un’idea di quali scegliere, potete inserire anche qualche reggiseno per l’allattamento e una crema per lenire la zona.

Seggiolone e roba pasti

Tornando alle cose strettamente per il bambino, ricordatevi di includere anche l’occorrente per il momento della pappa. In primis naturalmente il seggiolone, che vi servirà da qualche mese dopo la nascita; il consiglio è di scegliere un modello con il vassoio rimovibile e con la possibilità di reclinare lo schienale, in caso il bambino si addormenti dopo aver mangiato.Non vi dimenticate anche di bavaglini e di tutti gli accessori per trasportare, scaldare o mantenere caldo il cibo per il bebè fuori casa, dal classico scaldabiberon (che richiede però un po’ di tempo, durante il quale il bambino potrebbe spazientirsi e piangere ) fino

Dote Sport

C’è tempo fino al 15 marzo 2022 per inoltrare la domanda della Dote Sport presso la regione Lombardia.

Torna anche per quest’anno il contributo finanziario della Regione Lombardia pensato per le famiglie in condizioni economiche meno favorevoli che intendono far praticare uno sport ai propri figli, fra i 6 e i 17 anni o da compiere entro il 31/12/2022

La Dote Sport è un rimborso  delle spese sostenute dalle famiglie per l’attività sportiva dei figli nel periodo settembre/giugno.

Quali requisiti sono necessari?

Queste le regole di ingaggio per poter accedere al contributo:

  • in cui almeno uno dei due genitori (o tutore/genitore affidatario), sia residente in modo continuativo da almeno 5 anni in Lombardia, alla data di scadenza del Bando
  • che alla presentazione della domanda siano in possesso di un indicatore ISEE non superiore a € 20.000,00 o non superiore a € 30.000,00, nel caso di nuclei familiari in cui è presente un minore diversamente abile.
  • le attività scelte devono:
    • prevedere il pagamento di quote di iscrizione e/o di frequenza (di cui occorre avere l’attestazione di pagamento)
    • avere una durata continuativa di almeno sei mesi;
    • essere svolte da associazioni o società sportive dilettantistiche iscritte ai registri Coni e/o CIP o affiliate a Federazioni Sportive Nazionali, Discipline Sportive Associate, Enti di Promozione Sportiva, Federazioni Sportive Paralimpiche, Federazioni Sportive Nazionali Paralimpiche, Discipline Sportive Paralimpiche, Discipline Sportive Associate Paralimpiche o da soggetti gestori di impianti società in house (a totale partecipazione pubblica) di enti locali lombardi. Sono comprese le associazioni benemerite riconosciute dal Coni.

Sono comprese le associazioni benemerite riconosciute dal Coni.

Come fare?

La domanda di Dote Sport può essere presentata esclusivamente in via telematica da uno dei genitori o dal tutore (in possesso di apposita documentazione legale) conviventi con il minore, dalle ore 10:00 del 15 febbraio entro e non oltre le ore 16:00 del 15 marzo 2022.

La domanda deve essere presentata esclusivamente attraverso il sito  BANDI ONLINE messo a disposizione da Regione Lombardia

E’ necessario essere registrati e validati a sistema, come per ogni procedura.

A quanto ammonta il contributo?

Ciascuna famiglia potrà beneficiare di una sola Dote, del valore minimo di 50 e massimo di 200 euro.
Nei casi di nuclei familiari con più di 3 minori, sono assegnabili un numero massimo di 2 Doti.
Nessuna limitazione al numero di doti è prevista in caso di nuclei familiari con un minore diversamente abile.

La dote sport è rimborsata da Regione Lombardia solo se concluso il corso sportivo, o se sono trascorsi almeno 6 mesi dal suo inizio, previa presentazione da parte del genitore richiedente di apposita domanda di rimborso corredata da copia della ricevuta di pagamento del corso e dell’attestazione di frequenza da parte dell’ASD/SSD/Società sportiva o autocertificazione di frequenza resa dal genitore richiedente.

 Bisogno di maggiori dettagli?

Per ogni informazione relativa al bando è possibile scrivere a dotesport@regione.lombardia.it.

Sono attivi, inoltre, i numeri verdi:
800 318 318 dal lunedì al sabato, esclusi i festivi, dalle ore 8.00 alle 20.00;
800.131.151 per l’assistenza informatica, dal lunedì al sabato, esclusi i festivi, dalle ore 8.00 alle 20.00.

Per ulteriori dettagli ed approfondimenti consulta il sito della Regione Lombardia

Il traguardo del benessere mentale: stereotipi e vantaggi

Un italiano su due vive una qualche forma di malessere psicologico dovuto alla pandemia: depressione, stress post-traumatico, stress percepito, ansia e difficoltà legate al sonno sono tra i disturbi più diffusi.

Disturbi che si manifestano con sempre maggior frequenza anche nei bambini e nei giovani al di sotto dei 18 anni.

I benefici della psicoterapia online, l’infografica di Serenis

In questo complesso quadro storico e sociale sono aumentate del 40% le richieste di supporto psicoterapico.

Come interpretare questi dati?

Se da un lato le difficoltà e le incertezze legate alla pandemia hanno evidenziato problematiche prima forse sottovalutate, d’altro canto rimane invariata una condizione riscontrata anche in tempi pre-pandemici: spesso per ritrovare una qualità di vita soddisfacente bisogna superare stigma sociale e pregiudizi.

L’infografica di serenis.it – piattaforma di supporto psicologico che offre servizi di psicoterapia in videochiamata – parte da qui per indagare proprio i principali stereotipi e gli ostacoli che ritardano o impediscono l’inizio di un percorso di supporto psicologico.

Non solo, descrive i disturbi più comuni e sottolinea i benefici di un percorso per trovare una versione migliore e più consapevole di se stessi.

Il traguardo del benessere si può raggiungere senza lasciarsi frenare, con un supporto adeguato e la certezza che si tratta dell’inizio di un percorso di conoscenza, evoluzione e crescita personale.

Sportello DISGRAFIA

Sportello di aiuto per genitori per riflettere su scritture poco chiare

Dalla collaborazione con la nostra esperta la dott.ssa Dialisa Salamone grafologa  e esperta di rieducazione della scrittura e disgrafia nasce uno sportello di aiuto per i genitori

Sportello disgrafia

Un servizio di supporto per genitori e insegnanti con lo scopo di ottenere un primo parere su scritture sospette.

Lo sportello è gratuito e solo su appuntamento

Non si tratta di una valutazione completa ma di una prima osservazione della scrittura attuale per individuare se necessario approfondire.

Le valutazioni vere e proprie sono un servizio a pagamento cui si accede, volendo, dopo il colloquio gratuito previsto dallo sportello.

L’obiettivo principale è attivare la prevenzione e fornire informazioni sull’eventuale trattamento individuale della problematica. Possono infatti chiedere consulto genitori ed insegnati di bambini a partire dai 5 anni.

Il servizio è professionale e fornisce supporto per insegnanti e genitori in dubbio, ma non diagnosi mediche o certificazioni DSA, per le quali bisogna comunque rivolgersi agli organi di riferimento

Lo studio ha sede in zona Gussago (Bs).

Per informazioni:

Dott.ssa Dialisa Salamone
346-3238571
info@disgrafia-verona.it
www.disgrafia-verona.it
FB: Disgrafia Verona

Leggi gli articoli che la dottoressa ha già pubblicato per Bresciabimbi:

Disgrafia e difficoltà di scrittura: non abbandonare, ma prevenire e recuperare

La disgrafia e il suo recupero

E’ utile che i bambini continuino a scrivere a mano?

 

SPORTELLO-SCRITTURA-MANUALE

Salò – Corsi per genitori emotiva-mente in forma

La competenza genitoriale: per-corso di formazione online rivolto a genitori, nonni, educatori e tutti gli interessati!

Durante gli incontri si va a sviluppare le proprie competenze genitoriali o intra/inter-personali

Esperienza di consapevolezza e crescita in  incontri quindicinali e una chat di gruppo dove poter condividere e chiedere approfondimenti. direttamente alla formatrice.

Argomenti trattati

  • i bisogni e le emozioni di genitori e figli
  • la comunicazione assertiva
  • la gestione dei momenti critici, della rabbia e della frustrazione
  • l’educazione positiva

e molto altro.

Essere genitori oggi

PER-CORSO DI COMPETENZA GENITORIALE: “ESSERE GENITORI OGGI”
Autorevolezza, gestione della rabbia, dialogo, capricci, comprensione, regole, comunicazione assertiva ed educazione positiva!

COME SVILUPPARE STRATEGIE RELAZIONALI EFFICACI e costruire un’esperienza di consapevolezza e crescita mirata ad apprendere chiare chiavi di lettura delle dinamiche e delle difficoltà educative, e a comprendere e distinguere emozioni e bisogni dei figli da quelle dei genitori!
. Rapporto diretto con la formatrice e gli altri genitori del gruppo
. Chat di gruppo per quotidiani chiarimenti e/o condivisione di esperienze e riflessioni

Competenza emotiva

Sai gestire le tue emozioni? Conosci le loro origini, la loro influenza sulle tue decisioni, sui tuoi pensieri, sul tuo benessere, e il rapporto tra emozione e apprendimento?
Sai comprendere le difficoltà emotive dei tuoi familiari?
Crescere nella propria competenza emotiva è importante per se stessi e per chi ci circonda

Competenza genitoriale

Autorevolezza, rabbia, dialogo, capricci, comprensione, regole…
Come sviluppare strategia relazionali efficaci, apprendere chiare chiavi di lettura delle dinamiche e delle difficoltà educative, comprendere e distinguere emozioni e bisogni dei figli da quelle dei genitori

La comunicazione assertiva ed efficace

Minicorso teorico e pratico in unica giornata
Come migliorare la comunicazione in ambito privato, professionale e familiare
Comunicazione verbale e non
Ascolto attivo
Feedback
Autostima ed empatia
E tanto altro ancora!

Dove: online e presso CENTRO FABA, Cunettone di Salò in via E. Moltale, 2

Età dei partecipanti: adulti interessati (genitori, nonni, educatori,…) ed adolescenti

A partire da: ciclicamente raggiungimento del minimo di iscritti

Il giorno o i giorni: sono a disposizione fasce orarie differenti. Contattare per i dettagli
Gli incontri hanno cadenza quindicinale per un tempo totale di 5 settimane

Costo: € 60 per un ciclo di tre incontri
La quota è comprensiva di materiali e tutoraggio in chat per tutta la durata del corso.

Il corso è tenuto da: dott.ssa Mirna Zambelli pedagogista, consulente familiare, formatrice e Coach emotivo-relazionale.

Conosci già il libro della dott.ssa Zambelli? Mamma e papà non fate i capricci!

Contatti:
dott.ssa Mirna Zambelli
telefono: WhatsApp 379 271 35 53
mail: centrofaba@gmail.com
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Funzioni cognitive e gioco in età prescolare

Il gioco introduce il bambino a ciò che accade intorno a lui stimolando le sue funzioni cognitive e i processi mentali.

Per ogni fascia di età corrispondono attività che possono contribuire a rafforzare una o più delle quattro principali aree di sviluppo:

  1. area fisico-motoria
  2. area linguistica
  3. area socio-emotiva
  4. area cognitiva

Cosa sono le funzioni cognitive?

Jean Piaget, importante psicologo e pedagogo le definisce come:

«l’insieme di funzioni che consentono all’individuo di ricercare e ottenere informazioni dall’ambiente, di trasformarle, di immagazzinarle, in modo da poterle utilizzare in momenti successivi nella propria attività

In buona sintesi quindi sono tutte quelle attività che svolge la mente per processare e gestire le informazioni che riceve.

Il gioco è “l’impegno” principale di ogni bambino, per questo rinforzare le aree di sviluppo attraverso l’attività ludica è molto importante oltre che il modo migliore, perché innato nel bambino.

La correlazione tra gioco e sviluppo delle funzioni cognitive è davvero molto stretta.

Quali sono le migliori attività cognitive per assicurare un corretto sviluppo intellettuale e individuale del bambino?

In realtà non esistono attività migliori o peggiori, semplicemente, in base all’età e ai livelli di interesse e attenzione del bambino, è opportuno offrire proposte che spaziano tra:

  • manipolazione
  • lettura
  • disegno
  • passeggiate all’aria aperta

… l’elenco sarebbe davvero infinito!

Una delle accortezze principali è sempre di scegliere di utilizzare materiali naturali, perché sanno arricchire la mente del bambino e stimolare il loro sviluppo sensoriale.

Facciamo un esempio di attività cognitiva

Le tavole di tracciamento nascono per arricchire funzioni cognitive e non solo in età prescolare.

Accompagnano il bambino durante la crescita dai 3 ai 7 anni, e, a seconda dell’età, possono essere utilizzate in modalità differenti.

Ma cosa e’ una tavola di tracciamento?

Una tavola di varia grandezza intagliata e incisa con numeri, lettere e forme.
E’ adatta ai bambini dai 3 ai 7 anni e si focalizza sullo sviluppo della motricità attraverso un approccio alle lettere e ai simboli sotto forma di gioco.

tavole-di-tracciamento-little-me

Le tavole di tracciamento educative LITTLE ME nascono proprio dall’esperienza maturata in campo educativo. Sono studiate con cura nei minimi dettagli per regalare e offrire ai più piccoli un’occasione di divertimento e allo stesso tempo di arricchimento personale con l’obiettivo di ottenere risultati non solo di apprendimento ma anche negli ambiti:

  • Pregrafismo e Prescrittura avvicinando in modo semplice il bambino all’attività di scrittura che apprenderà poi a scuola, o che ha appena iniziato
  • Manipolazione e Motricita’ fine lavorando sui piccoli muscoli delle mani e del polso che aiutano il bambino a costruire la sua forza e la sua memoria muscolare utilissima con l’utilizzo di penne da scrittura.
  • Concentrazione
  • Sviluppo del linguaggio
  • Rinforzo dei concetti topologici
  • Coordinamento oculo-manuale / abilita’ visuo-spaziali
  • Autonomia e Creativita’
  • Pensiero logico e matematico

Il design delle tavole di tracciamento Little Me è volontariamente minimal e naturale.

Sono “semplici” per stimolare al massimo la concentrazione dei  bambini durante l’attività di gioco.

Per questo nascono:

  • Senza colore
  • senza luce
  • senza suoni

Nessuna distrazione, solo legno naturale

Sono realizzate in legno di FAGGIO lavorato solo tramite taglio e incisione, senza incisione laser o stampa, matenendone inalterate le proprieta’ e la  naturalezza.
Simbolo di energia positiva, semplicita’ e forza, il faggio è ideale in luoghi in cui si svolgono attivita’ ludiche e didattiche, in stanze da gioco o come complemento d’arrendo in camerette.

La formula Little Me per sviluppare una sana correlazione tra sviluppo del bambino e gioco e quindi….

  • IMPARARE GIOCANDO
  • IMPARARE GIOCANDO DIVERTENDOSI
  • IMPARARE GIOCANDO DIVERTENDOSI NATURALMENTE

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Come si usa una tavola di tracciamento?

L’idea principale come suggerisce il nome è il ricalco o meglio seguire il tracciato.

I bambini possono divertirsi a seguire il solco delle lettere, dei numeri e delle forme incise sulla tavoletta con:
1- un dito
2- un bastoncino
3- materiali naturali (ceci, fagioli, sassolini, foglie, biglie, palline di legno o feltro, spezie, mais,…)
4- del Pongo

 

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O ancora è possibile sovrapporre un foglio di carta sopra la tavoletta e ricalcare con pastelli a cera, in modo da far comparire la scritta magicamente sul foglio, fino ad arrivare a ricopiare le lettere su un foglio….

Come sempre l‘unico limite è la fantasia!

“Ogni piccola scoperta è una grande conquista, la conquista della consapevolezza di se stessi “


Ringrazio per questo approfondimento Silvia

Silvia mamma e ideatrice di MyNinapoisbox e dei giochi naturali WoodMyName

Visita il sito per scoprire tutte le tavole di tracciamento Little Me

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I benefici del giocare creativamente

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Dai concetti topologici al pregrafismo

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Funzioni cognitive e gioco in età prescolare

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I benefici del massaggio drenante per le gambe gonfie

In estate viene voglia di muoversi di più, ma spesso ciò risulta faticoso se si soffre di ritenzione idrica e gonfiore alla gambe.
Il gonfiore alle gambe è un problema causato dalla ritenzione idrica, che aumenta nella stagione estiva, dato che il caldo dilata i vasi sanguigni.

Come risolvere il problema delle gambe gonfie?

Per diminuire il gonfiore alle gambe dovuto al caldo estivo aiuta:

  • seguire un’alimentazione che preveda pochi zuccheri, pochi grassi e sale
  • aumentare l’apporto di  acqua (anche sotto forma di tisane rinfrescanti)
  • tenere le gambe sollevate
  • il movimento

Un altro importante aiuto per diminuire il gonfiore alle gambe può venire dai massaggi drenanti per le gambe eseguiti dal Massoterapista.

Come si esegue un massaggio drenante specifico alle gambe?

Il massaggio drenante ha lo scopo di favorire il drenaggio dei fluidi attraverso la stimolazione della circolazione.
Il trattamento si compone di diverse fasi: alla pressione sui diversi punti si alternano una serie di movimenti, in senso rotatorio e dal basso verso l’alto.

Per eseguire il movimento corretto, bisogna esercitare una pressione maggiore nei movimenti verso l’alto, più debole verso il basso.

Il massaggio drenante per le gambe inizia dalle caviglie, premendo e rilasciando più volte, alleviando così quel gonfiore alle caviglie che spesso è presente nelle persone con una cattiva circolazione.

Per effettuare correttamente il trattamento al polpaccio, bisogna agire su entrambi i muscoli presenti, premendo nel mezzo ed esercitando una pressione delicata, ma decisa.
Le dita possono essere tenute ad uncino e la pressione viene effettuata da entrambe le mani, andando verso l’alto.
I movimenti sono profondi e lenti.
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Si passa poi alle gambe con movimenti concentrici, dal basso verso l’alto.

Per quanto riguarda la coscia, bisogna praticare un massaggio molto leggero, per poi intensificarlo gradualmente con movimenti concentrici, svolti con entrambe le mani e dal basso verso l’alto.
Una volta stabilita una buona circolazione sanguigna, il massaggio diventa più leggero e superficiale.

La sensazione finale sarà quella di leggerezza e rilassamento.
Questo tipo di trattamento è un buonissimo rimedio anticellulite e fa sì che il corpo abbia una buona circolazione sanguigna.

Quanto dura un massaggio drenante per le gambe?

La seduta di solito dura 50 minuti e dovrebbe ripetersi una o più volte alla settimana per un arco di tempo consigliato dallo specialista (anche se le sedute solitamente devono essere almeno una decina).

Questo tipo di massaggio è indicato per le donne in gravidanza?

Questo tipo di massaggio è ideale per le donne in dolce attesa che possono sottoporsi a sessioni di drenaggio linfatico manuale, soprattutto negli ultimi mesi di gravidanza, quando la ritenzione idrica può causare un aumento delle dimensioni dell’utero e un conseguente ostacolo alla circolazione sanguigna.

Scopri la promo estiva per alleviare le gambe gonfie

Marco Peli massoterapista propone per tutta l’estate una promo anti gambe gonfie!
Pacchetto di 3 massaggi drenanti da 40 minuti l’uno per le gambe a € 65!

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Ringrazio per questo articolo:

Marco Peli massoterapista
Opera sia a domicilio (entro un raggio di 20 km) che nel suo studio in via Don Vender, 95 – Urago Mella – Brescia.
telefono:339 363 1896
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L’apprendimento delle lingue in età infantile: l’importanza dei cartoni animati

Gli psicologi dell’età evolutiva e i pedagogisti evidenziano quanto sia importante per lo sviluppo del bambino stimolarlo con il giusto approccio, guidandolo attraverso esperienze che coinvolgano la sfera sensoriale ed emotiva, con scelte e percorsi adattati alle varie fasi della vita.

Anche l’apprendimento delle lingue in età infantile richiede come mezzo fondamentale per essere efficace la componente ludica, tutti noi ricorderemo molto bene i film di animazione che abbiamo visto da piccoli, che avranno lasciato un segno indelebile nel nostro percorso di crescita.

L’importanza dell’apprendimento delle lingue durante l’infanzia

Lo sviluppo del linguaggio e l’apprendimento di nuove parole avviene già dai primi anni di vita e in particolare intorno ai 3 anni, quando esplorando il mondo con la sua curiosità, il piccolo inizia a comprendere in maniera ordinata le informazioni che gli trasmettiamo ed elabora logicamente anche i suoi pensieri e stati d’animo.

Questo è il momento giusto per indirizzare il bambino verso l’apprendimento di nuove lingue: la caratteristica plasticità del cervello infantile, lo renderà infatti più predisposto a imparare cose nuove, ovviamente, attraverso i giusti mezzi.

Conoscere una seconda lingua, in particolare l’inglese, potrà aprire ai vostri figli numerose possibilità di crescita future, anche in ambito lavorativo, oltre ad essere un modo per stimolare il cervello e renderlo più aperto alle nuove conoscenze in generale.

Non sempre purtroppo le famiglie hanno la possibilità di seguire i figli nell’apprendimento o pagare costose lezioni di inglese, allora perchè non unire i suoi momenti di gioco al potenziamento di queste competenze?
Anche imparare deve diventare un piacere, e se questo viene fatto servendoci di strumenti che stimolino la vista e l’udito, come colori, suoni e immagini divertenti, sarà molto più facile che i bambini apprendano e restino concentrati per un maggiore arco di tempo.

Ecco perchè i cartoni animati rappresentano un’ottima chiave per l’assimilazione di una nuova lingua.

3 cartoni animati per imparare l’inglese

Esistono tanti cartoni animati amati dai più piccini per via della loro struttura e organizzazione dialogica, e vengono ritenuti validi strumenti per l’apprendimento dell’inglese: i parametri di riferimento sono la semplicità del vocabolario e la durata degli episodi, oltre che l’aspetto prettamente ludico legato all’empatia dei personaggi protagonisti.

Tra questi cartoni si possono annoverare:

  • Sesame Street, il simpatico show ispirato ai Muppet
  • Peppa Pig
  • gli esilaranti episodi della sua famiglia e Phineas e Ferb, gli scatenati fratelli sempre in cerca di avventura.

Non è facile per i genitori trovare a disposizione sul palinsesto televisivo la programmazione di questi cartoni animati negli orari più congeniali, e per di più in lingua inglese.

Fortunatamente, ad oggi i mezzi tecnologici vengono in nostro aiuto sotto tanti punti di vista: e per questo esistono online numerose piattaforme di streaming o canali YouTube, che consentono di riprodurre i contenuti prescelti.

Ovviamente, in questo caso, sarà necessario un qualsiasi dispositivo elettronico che consenta la riproduzione dei cartoni animati e una connessione ad internet stabile, come ad esempio una delle diverse tariffe di internet illimitato disponibili sul mercato, che consentono una visione illimitata dei contenuti senza doversi preoccupare dell’eccessivo consumo di giga di cui questi video sono generalmente responsabili.

Guardare i cartoni con tuo figlio diventerà un momento di gioco e divertimento per entrambi: i dialoghi semplici e ripetitivi creano un rafforzamento delle informazioni apprese e danno la possibilità di scegliere i sottotitoli per i bimbi più grandi che imparano anche a leggere.

Infine, le risate saranno garantite con gli scoppiettanti Phineas and Ferb, che con le loro invenzioni e un pizzico di follia, lasceranno sempre un utile insegnamento ai vostri piccoli alla fine di ogni episodio.

Dote Scuola per l’anno scolastico 2021/2022

Da anni regione Lombardia ha attivato la Dote Scuola con l’obiettivo di sostenere economicamente le famiglie e il percorso educativo e di studio di ragazzi e ragazze dai 3 ai 21 anni residenti in Regione.

Nel tempo si è andata componendo di diversi elementi che andavano a riconoscere specifici meriti o necessità, e che ora sono tutti a capo sotto la Dote Scuola:

  • Dote scuola – Materiale didattico
  • Dote scuola – Merito
  • Dote scuola – Buono Scuola
  • Dote scuola – Sostegno disabili

Tutte le componenti che costituiscono la Dote scuola sono destinate a studenti che:

  • risiedono in Lombardia
  • frequentano scuole statali o paritarie, con sede in Lombardia o in regioni confinanti, oppure percorsi triennali di formazione professionale presso enti accreditati da Regione Lombardia, ovvero corsi ordinari di istruzione o corsi di istruzione e formazione professionale (IeFP).

Dal 2020i singoli contributi sono attivi in differenti momenti nel corso dell’anno.
Le date per ciascuna di esse sono comunicate di volta in volta tramite avvisi specifici pubblicati Bandi Online e sui canali regionali.

Le varie componenti Dote Scuola sono compatibili tra loro, ad eccezione di Materiale didattico e Borse di studio statali per cui si può ricevere un solo contributo per studente.

Ecco come vengono scadenzati i vari elementi⇓

Marzo-Maggio

Dote scuola – Materiale didattico

Contributo per l’acquisto di libri di testo, dotazioni tecnologiche e strumenti per la didattica.
Nella categoria libri di testo rientrano, ad esempio, i libri di narrativa, mentre nella categoria dotazioni tecnologiche rientrano i lettori di libri digitali e tra gli strumenti per la didattica rientrano, ad esempio, gli strumenti per il disegno tecnico e per il disegno artistico.
Non rientrano invece tutti i beni di consumo (ad esempio, penne, matite, pennarelli, quaderni, fogli, acquarelli, colori), diari, cartelle e astucci.

Possono richiedere il contributo per questa componente gli studenti:

  • entro i 21 anni
  • residenti in Lombardia
  • frequentanti scuole secondarie di primo e secondo grado (statali o paritarie) oppure istituzioni formative accreditate, con sede in Lombardia o nelle Regioni confinanti (purché lo studente rientri ogni giorno alla propria residenza)
  • L’ISEE della famiglia richiedente deve risultare inferiore o uguale a € 15.748,78 (sono valide le attestazioni ISEE richieste dal 1 gennaio 2021)
  • La certificazione ISEE deve essere in corso di validità e rilasciata dagli enti competenti (INPS, CAF, comuni).

Il valore del contributo sarà di 200,00 euro, che potrebbero arrivare  fino a 500,00 euro in base al numero delle domande e fino a completo utilizzo dei fondi disponibili.

⇒ Le domande possono essere presentate a partire dalle ore 12 di giovedì 13 maggio fino alle ore 12 di martedì 15 giugno 2021.

Marzo-Dicembre

Dote Scuola – Sostegno disabili

E’ la componente del contributo che garantisce agli istituti la copertura dei costi del personale insegnante impegnato in attività didattica di sostegno, e agli studenti con disabilità, un adeguato supporto.
La domanda può essere presentata da scuole dell’infanzia autonome, scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado paritarie aventi sede in Lombardia e che accolgono alunni disabili residenti in Lombardia e frequentanti corsi a gestione ordinaria.

⇒Sono previste le seguenti aperture dei bandi:

  • da marzo ad aprile 2021 per le scuole dell’infanzia autonome non statali e non comunali, senza fini di lucro e aventi sede in Lombardia, che ospitano alunni con disabilità fisica, intellettiva e sensoriale residenti in Lombardia;
  • da ottobre a dicembre 2021 per le scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado paritarie aventi sede in Lombardia e che accolgono alunni disabili residenti in Lombardia e frequentanti corsi a gestione ordinaria.
Luglio-Settembre

Dote Scuola – Merito

E’ la componenti del  contributo che sostiene il percorso didattico e formativo di studenti che si sono particolarmente distinti negli studi.
La domanda può essere presentata per studenti residenti in Lombardia che hanno frequentato un corso nell’anno scolastico precedente raggiungendo i seguenti risultati: 

  • durante le classi terza e quarta, delle scuole secondarie superiori, una media pari o superiore a 9
  • concluso le scuole secondarie superiori con un voto all’esame di Stato pari a 100/100 e lode
  • concluso il quarto anno del percorso di Istruzione e formazione professionale (IeFP) con un voto agli esami di diploma pari a 100/100.

Il valore del contributo è di 500,00 € in buoni acquisto di libri, dotazioni tecnologiche e strumenti per la didattica, destinati agli studenti con media del 9 (classi terze e quarte).

Il valore del contributo è di 1.500,00 € in buoni acquisto di libri, dotazioni tecnologiche e strumenti per la didattica, destinati agli studenti nonché a copertura dei costi di iscrizione e frequenza di Istituti di Formazione Tecnica Superiore (IFTS), Istituti Tecnici Superiori (ITS), Università e altre istituzioni di formazione accademica, destinati agli studenti diplomati (100 e lode esame di Stato, 100 diploma IeFP).

Settembre-Novembre

Dote Scuola – Buono scuola

E’ la componente del contributo che sostenere la retta di iscrizione e frequenza di istituti primari e secondari, sia paritari che statali.

Possono richiedere questo contributo gli alunni

  • residenti in Lombardia
  • iscritti e frequentanti corsi presso scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado, paritarie e statali con questi requisiti:
    • applicano una retta di iscrizione e frequenza
    • hanno sede in Lombardia, o in regioni confinanti, purché lo studente beneficiario rientri quotidianamente alla propria residenza
  • Lo studente non deve risultare beneficiario per la stessa finalità e annualità scolastica di altri contributi pubblici.
  • La certificazione ISEE deve essere in corso di validità e rilasciata dagli enti competenti (INPS, CAF, comuni).

Il valore del contributo varia in relazione alla fascia ISEE di chi presenta richiesta e all’ordine e grado di scuola frequentata.

⇒Le domande potranno essere presentate a partire da settembre 2021.

Come si fa?

Per  tutte le componenti la presentazione della domanda potrà avvenire solo via telematica tramite il sito istituito appositamente dalla Regione Lombardia  dove è anche disponibile una guida e un aiuto alla compilazione.

Cosa serve?

Occorre essere in possesso di:

Prima di poter inoltrare la domanda è necessario registrarsi inserendo  Codice Fiscale, Nome, Cognome, Indirizzo e-mail e indicare il proprio consenso al trattamento dei dati secondo le regole sulla privacy. Se la registrazione va a buon fine, si riceveranno entro pochi minuti le credenziali di accesso (Nome utente e Password), all’indirizzo E-mail indicato nel modulo di Registrazione e si potrà procedere con la compilazione della domanda.

 

Quando viene accreditata la Dote Scuola?

Non viene comunicata la data precisa in cui arriva, ma solitamente la prima di settembre vengono pubblicati gli esiti delle richieste di contributo Dote scuola – Materiale didattico e Borse di studio statali sulla piattaforma regionale Bandi OnLine. La comunicazione si trova tra gli avvisi relativi al bando.
Da quel momento chi ha inviato la richiesta potrà consultare lo stato della propria domanda all’interno della propria pagina personale dopo essersi logato.
Da procedura inoltre si ricevere risposta anche via e-mail (all’indirizzo indicato in fase di compilazione della domanda) con l’esito della richiesta per ciascuno studente.

Un modo rapido per poter verificare l’effettivo accredito è rivolgendosi ad un negozio convenzionato, riconoscibile per l’adesivo all’ingresso.
Il commerciante infatti può verificare il reale saldo presente sulla tessera sanitaria del richiedente.

 

Contatti

Per qualsiasi informazione di carattere generale è possibile rivolgersi agli sportelli di Spazio Regione di Regione Lombardia oppure chiamare il numero verde 800318318.
Per problematiche specifiche è possibile scrivere a:  dotescuola@regione.lombardia.it
oppure al numero unico Dote Scuola 02 6765 0090 attivo dal lunedì al giovedì dalle ore 9.30 alle ore 12.30 e dalle ore 14.30 alle ore 16.30, il venerdì dalle ore 9.30 alle ore 12.30
Maggiori dettagli sul portale della Regione Lombardia 

 

Prepara la lisa della spesa dei prodotti di cancelleria per la scuola

 

Dai concetti topologici al pregrafismo

Il pregrafismo è tutto quell’insieme di attività di sviluppo della motricità fine, alla base della scrittura.

Si può tranquillamente dire che pregrafismo e concetti spaziali vadano di pari passo, tanto che un bambino che si avvicina alle attività di pregrafismo e che abbia già iniziato a esercitarsi con concetti topologici ha certamente un’ottima base di partenza.

I concetti tipologici sono:

  • Dentro-Fuori
  • Aperto- Chiuso
  • Sopra-Sotto,
  • Davanti-Dietro
  • Destra-Sinistra
  • Vicino-Lontano
  • in mezzo-Ai Lati,
  • Figura-Sfondo…

L’acquisizione dei concetti topologici è fondamentale per l’apprendimento di ogni bambino poiché permettono di facilitare la comprensione delle relazioni che intercorrono tra se stesso e l’ambiente.

Inoltre nel processo di scrittura e lettura i riferimenti spaziali sono fondamentali per collocare le lettere nella giusta direzione e consolidare tutto il processo di alfabetizzazione.

Per questo motivo è davvero importante esercitare i bambini nell’apprendimento di questi concetti tramite piccole attività quotidiane o giochi creativi e educativi.

Concetti topologici e pregrafismo

L’avvicinamento alla scrittura è una tappa fondamentale che il bambino inizia a compiere in età prescolare intorno ai 4 anni.

Quali sono le tappe di sviluppo del pregrafismo

Il raggiungimento di questo processo di apprendimento è preceduto da altre piccole tappe:
– a partire dai 3 mesi di vita il bambino inizia a conoscere il proprio corpo e soprattutto osserva i movimenti e le tracce lasciate dalle proprie mani
– al compimento del primo anno circa inizia ad impugnare le prime matite producendo i primi scarabocchi
-a 3 anni inizia ad avere la capacità di produrre le prime forme come cerchi e rettangoli
-dai 4 ai 6 anni le sue capacità evolvono notevolmente fino ad arrivare al vero e proprio apprendimento della scrittura.

E’ in questa ultima fase, dai 4 ai 6 anni, che esercizi per consolidare i concetti topologici e esercizi di pregrafismo diventano fondamentali per il bambino.

Contemporaneamente inoltre impara a eseguire il tratto grafico e a colorare orientandosi nello “spazio-foglio”.

E’ sempre importante sottolineare che gli esercizi in questa fasci d’età sono utili se il tutto viene proposto in modo ludico, quindi come un gioco.

Sarà poi da questo gioco che potrà nascere curiosità e passione.

Per essere più chiari: le forzature non servono!

Strumenti utili per avvicinare al pregrafismo

In quest’ottica sono diverse le attività-gioco che si possono proporre ai bambini per rendere più accattivante e stimolante queste attività, oltre che creativo!

Un esempio sono le tavole gioco di Little Me
Si tratta di una tavola in legno naturale realizzata artigianalmente che, oltre ad essere un bell’oggetto d’arredo, è gioco unico dai mille utilizzi e ideale come attività di pregrafismo prescolare.

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Giocando con la tavola vengono stimolati nei bambini:

  • manualità fine,
  • coordinazione oculo-manuale,
  • intuito,
  • curiosità
  • funzioni cognitive
  • linguaggio
  • gioco creativo

Come possono utilizzarla i bambini?

I bambini imparano mentre si divertono.

Possono divertirsi a seguire il tracciato delle lettere solcate sulla tavoletta con:
1- un dito
2- un bastoncino
3- materiali naturali (come mais, Lenticchie, ceci, sassolini,…)
4- del Pongo

O ancora possono sovrapporre un foglio di carta sopra la vostra tavoletta e ricalcare con pastelli a cera, in modo da far comparire la scritta magicamente sul foglio, fino ad arrivare a ricopiare le lettere su un foglio….

Viste le piccole dimensioni e il peso leggero è un gioco che comodamente può essere portato nello zaino durante una passeggiata di montagna.
Riempire le lettere con sassolini rametti e fogli il gioco si farà ancora più divertente!

La tavoletta poi viene fornita con  un bastoncino per pregrafismo.


Ringrazio per questo approfondimento Silvia

Silvia mamma e ideatrice di Myninapoisbox e la linea di giochi in legno WoodMyName

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Stop alla plastica monouso da luglio 2021

Se ne sente parlare da tempo, ma da luglio 2021 sarà realtà lo stop definitivo alla plastica monouso.
Un vero e proprio passo avanti nella lotta all’inquinamento da rifiuti plastici da parte di tutti Paesi dell’Unione Europea, che devono regolarizzarsi secondo la direttiva SUP (più precisamente direttiva UE 2019/904)

Scomparirà completamente la plastica?

Ovviamente no, ma di sicuro gli articoli in plastica monouso saranno veri e propri “fuori legge”.

Si parla nello specifico di:

  • posate di plastica monouso (forchette, coltelli, cucchiai e bacchette);
  • piatti di plastica monouso;
  • cannucce di plastica;
  • bastoncini cotonati fatti di plastica;
  • bastoncini di plastica per palloncini;
  • plastiche ossi-degradabili,
  • contenitori per alimenti e tazze in polistirolo espanso.

Tutti quegli articoli tanto comodi in diverse situazioni, come feste ed eventi, ma che essendo utilizzati in una sola occasione diventano velocemente un rifiuto che non fa certo bene al pianeta.

Come si sa infatti i rifiuti di plastica non si degradano a un ritmo sostenibile e neppure al ritmo con cui vengono prodotti e gettati.
Per di più quando i rifiuti di plastica non vengono smaltiti correttamente e finiscono nell’ambiente provocano danni devastanti.

Come sostituire gli “usa e getta”?

Da luglio 2021 ci saranno solo due soluzioni possibili: lavabile o compostabile.

Per “lavabile” si intendono tutte le stoviglie che, come dice la parola, possono essere lavate e utilizzate infinite volte.

Per “compostabile” invece si intendono tutti i prodotti realizzati con materiali che derivano da fonti vegetali rinnovabili come la polpa e la fibra di cellulosa, e le bioplastiche (biopolimeri compostabili come Mater-bi®, IngeoTM P.L.A. e Bioplast).

Attenzione, c’è compostabile e compostabile!

L’estate del 2021 sarà clemente solo con  prodotti monouso biodegradabili e compostabili certificati.

Scopri i prodotti monouso compostabili di AdessoVerde

La certificazione sarà quindi lo spartiacque importante per mantenere la comodità dell’usa e getta nella piena attenzione al pianeta.
Questo perché le stoviglie certificate possono tranquillamente essere gettate nei rifiuti organici insieme agli avanzi di cibo e bevande e in 90 giorni si trasformano in ottimo compost fertilizzante!

In questo modo il circolo virtuoso si chiude: dalla natura si torna alla natura.

La tecnologia poi permette la produzione di monouso compostabili non solo con le stesse caratteristiche di quelle in plastica, ma anche più comode da smaltire e che ritornano ad essere utili sotto nuova forma.

Dove trovare le stoviglie compostabili a Brescia?

Da 10 anni  “AdessoVerde ha sposato un progetto ecologico, divenendo rivenditore autorizzato del marchio Ecozema, azienda vicentina leader nel settore delle stoviglie compostabili

Tutti i prodotti disponibili nel loro catalogo sono l’unica scelta monouso consentita per rispettare la normativa SUP.
Le loro stoviglie infatti sono realizzate con materiali che  garantiscono  proprio la certificazione richiesta dalla direttiva UE 2019/904.

AdessoVerde ha sede a Manerbio e Cellatica, ma copre tutta la provincia di Brescia e in realtà anche le provincie di Mantova e Cremona.

Oltre all’alta qualità dei prodotti monouso compostabili disponibili nel loro magazzino AdessoVerde ha puntato sulla qualità dei servizi:

  • consegne gratuite e celeri,
  • reperibilità h24,
  • consulenze personalizzate
  • disponibilità di campionature gratuite di tutti i nostri prodotti.

 Chi può rivolgersi ad AdessoVerde?

Tutti coloro che hanno bisogno di stoviglie monouso o packaging take-away!
Quindi:

  • genitori alle prese con feste di compleanno
  • grest e camp estivi
  • oratori
  • organizzatori di eventi (sagre, fiere, eventi sportivi o culturali…)
  • mense scolastiche, ospedaliere e universitarie

Ecco i contatti di AdessoVerde

AdessoVerde
Via Lombardia, 2 Manerbio (BS)
Via Caporalino, n° 50 Cellatica (Bs)
Tel. 030 938 60 59
Sempre reperibili 338 825 31 06
info@adessoverde.it
Visita il sito

Scopri i prodotti monouso compostabili di AdessoVerde

 

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Bambini e naturopatia

La naturopatia può essere un ottimo alleato e un valido supporto nella risoluzione di problematiche di salute psicofisica più comuni dei più piccoli.

La naturopatia

La naturopatia è una disciplina olistica.
Letteralmente olos = tutto, quindi visione completa che significa “al passo della natura” o “sul sentiero della natura”.
Questo vuol dire che comprende in sé stile di vita che segue i ritmi di:

  • uomo
  • natura
  • rimedi naturali
  • tecniche non invasive ma armoniche

con la persona che si presenta dal naturopata.

Dietro la naturopatia ci sono molti studi perché si basa principalmente sulle medicine tradizionali antiche che condividono saggezza e conoscenza sulla nostra costituzione perché a diretto contatto con il sistema Natura e il sistema Uomo.

Ne è un esempio la medicina cinese, ayurvedica, egizia, sudamericana,e molte altre ancora.
Queste, assieme a tecniche più moderne sostengono la persona in primis in prevenzione, e poi, se necessita, di aiutarla durante lo squilibrio o manifestazione del sintomo.

Si presuppone che dentro ognuno di noi ci sia già la chiave di lettura della disarmonia, di conseguenza anche la risposta alla guarigione, il ritorno all’equilibrio ed alla pace personale sempre in relazione al tutto, nel senso che si parla di malattia sociale oltre che personale.

Importante sottolineare che ogni caso è a sé ed affidarsi ad un professionista è sempre la soluzione migliore.
Ci sono delle indicazioni valide più o meno per tutti è molto importante ribadire che un vero naturopata preferisce individuare la soluzione sul caso personale, anche perchè un naturopata non è una parafarmacia!

E’ adatta la naturopatia  per i bambini?

La risposta è si, la naturopatia è adatta ai bambini!

Nel caso di bambini vi sono molti strumenti a nostra disposizione che possono essere utilizzati:

  • per i bambini molto piccoli si lavora con la madre ed al massimo con i fiori di Bach (il fiore o la miscela di fiori consigliati sono personalizzati in base alle emozioni o a come vengono vissute e ci sono varie modalità di scelta)
  • per bambini dai 6/7 anni si può valutare anche un trattamento benessere quindi spaziare dalla riflessologia plantare ad altre stimolazioni sul corpo di punti riflessi, secondo il percorso naturale della nostra energia; oppure iniziare ad integrare e lavorare con la fitoterapia, aromaterapia e Sali di Schussler

Fitoterapia

La fitoterapia è, in senso generale, quella pratica che prevede l’utilizzo di piante o estratti di piante per la cura delle malattie o per il mantenimento del benessere psicofisico.
Per assonanza si preferisce utilizzare gemmoderivati ovvero le gemme delle piante o rimedi senza alcool

Aromaterapia

Gli oli essenziali sono alla base dell’aromaterapia, si tratta di  soluzioni molto potenti e concentrate quindi vanno utilizzate con attenzione e parsimonia, un pò come se fossero come una boccettina di pozione magica in cui è racchiuso un piccolo mondo!
Per i bambini meglio il metodo in diffusione ambientale o applicazione topica che consiste nel diluire in olio vegetale l’ olio essenzuiale e massaggiarlo preferibilmente sulla pianta del piede.
L’olio essenziale lavora a più livelli quindi partendo dal corpo fisico ai corpi più sottili, anche sulle emozioni.

Sali di Schussler

Si tratta di 12 sali inorganici creati dal dott. Shussler, naturalmente presenti nel nostro organismo, la cui carenza significa predisposizione ad un disturbo.
Sono semplici rimedi ma molto efficaci costituiti da pastigliette solubili insapore.
Vengono scelti in base alla costituzione o al sintomo.

Come funziona in pratica la naturopatia per i bambini?

Premettendo che l’alimentazione e lo stile di vita stanno alla base di una buona energia quindi di una buona salute completa, nella mia esperienza professionale posso dire di aver lavorato più spesso con tecniche di musicoterapia e trattamenti olistici verificando in breve un cambiamento nel bambino.

Questo perché prima di integrare o assumere qualcosa è sempre bene lavorare sul ripristino dell’equilibrio vibrazionale ed in un bambino questi campi sottili sono molto tangibili.
Durante il nostro incontro la madre è presente ove il bambino si senta tranquillo, altrimenti la persona – bambino viene lasciata esprimere nel setting.

Se si tratta di lavorare sul sintomo attraverso rimedi naturali bisogna comunque comprendere che rimane un lavoro superficiale, dal momento che la logica della naturopatia è proprio quella di prendere in carico la persona in senso olistico, quindi valutare più aspetti compresa la sua energia e la costituzione.
Esempi di domande che posso porre:

  • come ti senti?
  • come dormi?
  • hai appetito?
  • come sono le tue relazioni?

sono tutte informazioni che danno un quadro della situazione e permettono una più precisa individuazione della causa!

Se sei curioso di saperne di più puoi contattare la naturopata Chiara Bresciani via mail oppure fissare un appuntamento per una call conoscitiva gratuita!


Ringrazio per questo interessane approfondimento la naturopata Chiara Bresciani

Chiara Bresciani – naturopata e operatore olistico energetico
Tel 328 339 57 20 (solo WhatsApp)
mail: chiarabresciani.naturopata@gmail.com
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I benefici dell’aromaterapia

“Il profumo è il fratello del respiro” diceva Yves Saint Laurent, e così come il respiro può essere controllato e reso un potente alleato contro lo stress attraverso lo yoga; anche il profumo può diventare il mezzo per ottenere un benessere generalizzato attraverso l’aromaterapia.

Le origini dell’aromaterapia

Questa fitoterapia di origini antichissime, deve il suo nome a Gattefossè, un chimico francese che era riuscito a cogliere le proprietà antidolorifiche degli oli essenziali, come la lavanda.

Ma non fu il primo a dedicarsi agli oli essenziali; già in epoca antichissima venivano utilizzati nella medicina tradizionale orientale. Infatti fu nel Medioevo che – grazie ad Avicenna – si mise a punto il metodo per distillare gli oli essenziali, che permettevano di donare grande benessere psicofisico.

I bambini&olfatto

I nostri piccoli sono più ricettivi di noi agli odori, che li orientano quando ancora sono in fasce. Come spiega la dottoressa Anna Rita Bilia, Presidente della Società Italiana di Fitochimica e Professore associato all’Università di Firenze:

“L’olfatto è uno dei sensi che il neonato sviluppa in epoca embrionale: il primo incontro con il mondo degli odori ha inizio nella fase di gestazione, quando cominciano a formarsi i recettori olfattivi che consentono di discernere le varie fragranze attraverso il liquido amniotico della madre”.

Ma cosa accade esattamente?

Nello specifico, tra la quinta e l’undicesima settimana si sviluppano nel feto i recettori olfattivi, mentre entro la quindicesima si formano le narici. In questo modo, – continua la professoressa Anna Rita Bilia – il neonato immagazzina tutta una serie di stimoli che formeranno la sua memoria olfattiva e che, una volta nato, lo aiuteranno a conoscere il mondo esterno. Alla nascita, il bambino riconosce tutti gli odori del suo “mondo prenatale” che gli permetteranno di orientarsi nel mondo extrauterino e lo rassicureranno in momenti di tensione”.

Aromaterapia e gli usi alimentari

Piante e fiori sono diventate protagoniste anche nelle nostre tavole attraverso le ricerche di chef stellati come Carlo Cracco ed Enrico Crippa, perché l’aromaterapia ha aperto la strada alla conoscenza delle proprietà nutrizionali del mondo floreale.

Secondo quanto affermato da Dannie Hansen, fondatore del sito SUNDT: “La nostra conoscenza odierna delle proprietà nutraceutiche di fiori e piante ci permette di utilizzarle oltre l’aromaterapia per scopi terapeutici. Ad esempio solo recentemente si è scoperto che il polline è un potente rinvigorente per il corpo, ed è stato estratto per crearne un integratore alimentare energizzante. I fiori, soprattutto quelli più pigmentati, hanno proprietà antiossidanti. La lavanda, tanto utilizzata in aromaterapia, svolge una potente azione sedativa, e viene assunta in compresse per ridurre naturalmente le convulsioni”.

Fiori ed oli per bambini

Per quanto riguarda le nostre piccole creature, la scelta di fiori ed oli, dev’essere orientata ad aromi più delicati e agrumati:

  • arancia
  • mandarino
  • lavanda
  • camomilla

Si possono utilizzare diffusori di aromi in casa, oppure far fare bagni aromatici, considerando che il bagnetto è il momento di relax per il piccolo. L’importante è che ogni prodotto utilizzato sia di alta qualità, al 100% certificato e sicuro, per evitare effetti controproducenti.

 

Foto: OlcayErtem / Pixabay

Leggere ai bambini: suggerimenti in ordine sparso

Cosa, come, quando leggere ai bambini?
Sono domande che i genitori spesso si pongono.
In questo articolo troverai suggerimenti in ordine sparso per stare bene insieme ai tuoi bambini leggendo.
Nulla di complicato, solo qualche piccola indicazione da chi ha un po’ di esperienza nel mondo della letteratura e lettura per l’infanzia.

In questi ultimi anni c’è grande attenzione al mondo del bambino e alla lettura.
Sono stati scritti, al riguardo, molti libri interessanti che forniscono vari stimoli per poterci concedere del tempo definito di qualità assieme ai nostri figli.

Non serve molto per costruire una buona consuetudine nella lettura !
Chiunque può approcciarsi, utilizzando semplici strumenti, partendo dalla conoscenza del proprio bambino o bambina, attingendo alla nostra sensibilità e riscoprendo capacità non ancora sfruttate.

Suggerimenti da mettere in pratica nel leggere ai bambini

A questo possiamo aggiungere alcuni suggerimenti utili per fare pratica e trasformare il momento della lettura in un momento magico insieme.

Quando leggere insieme

Trovare un momento nella giornata
Ogni momento della giornata va bene per prendere in mano un libro, tenendo conto degli impegni lavorativi e scolastici, ma l’ideale sarebbe mantenere una certa consuetudine che piace molto ai piccoli.
Di conseguenza potrebbe essere il rituale della sera prima della nanna, del pomeriggio dopo la merenda, in attesa che la mamma prepari la cena…

Chi legge?

Chiunque in famiglia può leggere: mamma, papà, nonni, zii, fratelli/sorelle più grandi, nessuno deve sentirsi escluso.
Si può fare a turno oppure tutti insieme o ancora un pezzetto ciascuno.

Leggere e rileggere

Cercate di stimolare l’interesse verso libri nuovi, ma non spazientitevi nel rileggere continuamente lo stesso libro, il più amato, che i vostri figli conoscono a memoria!

Leggere anche a chi sa leggere

Leggete ai vostri figli anche se sono diventati più grandicelli, non fate caso all’età.
Un bambino che sa leggere prova ugualmente piacere nel sentirsi narrare una storia.

Il posto giusto per leggere ai bambini

È possibile allestire uno spazio apposito: un angolo colorato, morbido, con tappeti e cuscini, i personaggi più amati disegnati e appesi, libri facili da prendere anche dai più piccoli.
Si può dedicare uno scaffale basso o una cesta con i libri preferiti del momento. I libri, come i giochi, devono essere liberi di “invadere” la vostra casa…

La propria biblioteca

Ogni famiglia può creare la propria biblioteca e renderla viva disponendo assieme ai vostri bambini i libri per trovarli più facilmente. Potete scegliere di riunirli per genere (fumetti, albi illustrati), per forma o dimensione, in ordine alfabetico. I libri più piccoli possono essere sistemati in cassette o piccole ceste; è anche possibile creare la propria valigia dei libri del cuore.

Altri posti per la lettura

Può essere piacevole anche variare la propria abitudine o routine per moltiplicare le occasioni e i contesti. Si può così pensare di leggere in auto come sostituto della musica, assieme nel letto quando il bambino è malato, a tavola per calmare i più turbolenti, dal pediatra in attesa del proprio turno, in giardino a contatto con la natura, in bagno per aiutare il passaggio dall’uso del pannolone…

Il libro più bello

Ci sono dei libri che sono veri capolavori e, se lo spazio lo consente, potrebbero essere esposti aperti (es. libri pop-up) oppure di copertina così da riconoscerli immediatamente, magari creando un leggio personalizzato e cambiandoli ogni settimana. Per abbellire i vostri scaffali è possibile anche creare dei reggilibri decorando dei sassi  o modellandoli con la creta…

leggere ai bambini suggerimenti Abibook

Cose da NON fare

  • Evitare di tenere libri fuori dalla portata dei bambini per paura che si rovinino.
  • Limitare il numero di libri che possono essere letti.
  • Decidere il tipo di lettura “migliore” denigrando fumetti, riviste, libri “per piccoli”.
  • Obbligare a leggere un libro che non piace.
  • Non leggere a vostro figlio perché è già grande e può farlo da solo.
  • Fare domande per capire se ha compreso quanto letto.
  • Forzarlo a leggere almeno 6/8 pagine al giorno.
  • Scegliere voi il libro per vostro figlio.

 

Cose da fare per invogliare i bambini a leggere

  • Lasciare che sia il bambino a scegliere quando leggere.
  • Lasciate sfogliare le pagine al contrario e tenere il libro capovolto.
  • Se un libro non interessa lasciatelo in parte e sceglietene un altro.
  • Se vi viene chiesto di rileggere sempre la stessa storia fatelo con entusiasmo.
  • Tutto si può leggere: i segnali stradali, le confezioni di cereali o biscotti, i cartelli pubblicitari per strada.
  • Lasciate che i bambini giochino con i libri.
  • I libri vanno tenuti sempre a portata di mano.
  • Potete chiedere al vostro bambino di raccontarvi una storia o di leggervela ad alta voce.

 

In conclusione: la lettura si trasforma in gioia, magia, piacere, condivisione, attesa, conforto, immaginazione, gioco, coccole, scoperta… tutto quello che per voi e il vostro bambino, o bambina, può significare un momento speciale!

 

Alla prossima puntata…

Ringrazio per questo articolo di Monica Bonomelli cooperativa Abibook di Brescia

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Esami per la valutazione dell’udito nei bambini

La valutazione dell’udito nei bambini si esegue poco dopo la nascita: si tratta infatti di uno degli screening effettuati in ospedale durante i giorni del puerperio e serve per capire se il neonato manifesta problemi uditivi che potrebbero influire sulla sua crescita e anche sullo sviluppo del linguaggio.

I deficit uditivi, oltre a essere rilevanti dal punto di vista comunicativo, possono avere ripercussioni anche dal punto di vista relazionale-affettivo, rappresentando un handicap che è bene conoscere e affrontare fin da piccoli.

Come può essere che già un neonato soffra di ipoacusia?

La causa va cercata in un problema alla coclea, la parte dell’orecchio interno che svolge un compito fondamentale: tradurre le onde sonore in impulsi elettrici, inviandoli poi al cervello, che li decodifica. Nel momento in cui la coclea non funziona come dovrebbe, il bambino non riesce a percepire suoni, a volte nemmeno se di intensità alta.

Per i neonati che soffrono di ipoacusia, la diagnosi precoce (cioè prima dei 2 mesi di vita) consente di intervenire tempestivamente, mettendo subito in atto terapie e trattamenti idonei.

Grazie ai progressi tecnologici, infatti, oggi è possibile fare in modo che i neonati affetti da sordità possano sentire in modo pressoché normale, evitando anche l’insorgenza di problemi linguistici, tra cui per esempio il sordomutismo.

Gli esami per la valutazione dell’udito dei bambini

Audiometria tonale

L’esame più diffuso per valutare l’udito dei bambini è l’audiometria tonale: il bambino viene fatto accomodare all’interno di una stanza isolata, facendogli indossare apposite cuffie tramite le quali vengono inviati suoni di diversa frequenza, dai più acuti ai più bassi e misurando l’intensità minima percepita, detta soglia.

I risultati del test vengono poi riportati su un diagramma, permettendo così al medico di stabilire se il piccolo paziente manifesta o meno un’ipoacusia e, in caso affermativo, se questa interessa solo un orecchio o entrambi e di che tipologia è, cioè se trasmissiva o percettiva.

Audiometria comportamentale

L’audiometria tonale si effettua solitamente sui bambini a partire dai 5 anni di età, che sono maggiormente collaborativi, mentre per quelli più piccoli (dall’1 ai 5 anni) è consigliata l’audiometria comportamentale, che, in base all’età e alla capacità di collaborazione del bambino, consente di valutare eventuali variazioni del comportamento in risposta a stimoli sonori.

Impedenzometria

Un altro esame che si effettua per valutare l’udito nei bambini è l’impedenzometria: assolutamente non invasivo né doloroso, si esegue per valutare il grado di elasticità del timpano, che, in presenza di catarro o comunque di un fluido dentro l’orecchio medio, potrebbe risultare ridotta o addirittura compromessa.

Come si verifica l’elasticità del timpano?

Inviandogli, tramite il condotto uditivo, una pressione atmosferica variabile. Anche in questo caso i risultati vengono riportati su un diagramma, chiamato timpanogramma, su una scala composta da tre livelli (A, B e C), in base a come reagisce il timpano allo stimolo, ossia se correttamente o in modo alterato.

È importante comunque non eseguire questo esame se è in corso un’otite, se è presente molto cerume all’interno del condotto uditivo o se il timpano è stato precedentemente perforato. L’impedenzometria è un esame particolarmente utile nel caso in cui il bambino non sia molto collaborativo, ma anche per valutare l’eventuale presenza di ipoacusia trasmissiva o di insufficienza tubarica (che riguarda l’alterazione del funzionamento della tuba uditiva) nonché per valutare l’efficacia delle terapie nel corso del tempo.

Test delle otoemissioni acustiche

Ormai diffuso è anche il test delle otoemissioni acustiche, ampiamente adottato come screening neonatale. L’esame si effettua mentre il neonato sta dormendo, collocando un piccolo microfono all’ingresso del condotto uditivo. Il microfono registra le otoemissioni acustiche, prodotte dalle ciglia della coclea; se risultano assenti, solitamente si esegue il test una seconda volta e, qualora il risultato sia ancora negativo, si misurano i potenziali evocati uditivi.

Misurazione dei potenziali uditivi

La misurazione dei potenziali evocati uditivi (ABR) costituisce un ultimo importante esame per la valutazione dell’udito nei bambini; si effettua in centri specialistici e permette di stabilire con certezza l’eventuale presenza di deficit uditivi.
Sulla testa del bambino vengono applicati appositi elettrodi, che misurano gli impulsi elettrici che arrivano al tronco encefalico, dove si trovano i centri dell’udito, a seguito di un input sonoro. La misurazione dei potenziali evocati uditivi è un test che viene eseguito solitamente quando l’esame delle otoemissioni acustiche risulta negativo oppure se il pediatra sospetta la presenza di deficit uditivi.

Starkey Hearing Technologies

Area Giochi per Bambini: Come creare una zona ricreativa in casa

Si sa! I bambini hanno ovviamente sempre voglia di giocare e il bisogno incondizionato di svagarsi.
Quante volte le mamme e i papà si sono sorbiti ore ed ore di suppliche per un giro al parco, oppure per andare in ludoteca o in quel ristorante con l’area baby dedicata?!

Un centinaia probabilmente è dire poco.
In questo periodo a maggior ragione, visti i tempi davvero particolari legati all’emergenza sanitaria: spostamenti limitati, orari e regole da rispettare non vanno sicuramente incontro alle esigenze dei più piccoli.

Ecco perché ti consigliamo di leggere molto attentamente questo articolo, infatti, vedremo come creare un’area giochi per bambini direttamente in casa tua!
Con consigli utili su come allestirla al meglio. Avere uno spazio dedicato ai figli, può risultare utile anche al di fuori dell’emergenza che stiamo vivendo, scopriamo insieme tutti i vantaggi!

L’utilità di avere un’area giochi in casa

Potremmo stilare una lista di pro e contro, ma non avrebbe senso.

I punti a favore sono infiniti, di punti a sfavore , invece, non ce ne sono.

Fondamentalmente i tuoi piccoli avranno sempre uno spazio interamente dedicato a loro, il loro piccolo angolo di gioia! Questo è molto importante, per diversi motivi, intanto non staranno davanti a giochi digitali (si, ultimamente va di moda regalarli anche ai più piccini) e poi, diciamocelo, avere un mini parco giochi a portata di mano è un vero lusso (a basso costo) per tutta la famiglia.

Inoltre, gli amichetti impazziranno dall’emozione ogni volta che verranno a farvi visita. Organizzare pomeriggi di giochi, pigiama party e compleanni, non è mai stato più facile di così! Saranno impegnati per ore ed ore in quel paradiso di colori e sorrisi.

C’è solo una piccola contro indicazione, ovvero la gestione degli spazi e del materiale. Non è facile riuscire a dedicare posto per un progetto del genere, soprattutto se si vive in appartamento o casa con una metratura limitata. Ma a tutto c’è una soluzione, e neanche troppo complessa o proibitiva, di seguito parleremo nello specifico anche di questo aspetto.

Ma prima vediamo come allestire la tua Area Baby al meglio.

Quali giochi scegliere per la vostra area baby

Bene, arriviamo al succo del nostro articolo. Bella l’idea, ottimo spunto, però.. cosa ci mettiamo per rendere accattivante e non banale il mini-parco giochi?
Come creare dunque qualcosa che sia veramente apprezzato. Che soddisfi vostro figlio/a e i sui amici. Qualcosa di semplice ma che faccia comunque sgranare gli occhi e sorprendere.

Ecco intanto i primi passi da seguire:

  • Individua la zona ideale per stanziare la tua area baby.
  • Limita lo spazio selezionato, come se stessi facendo una vera e propria saletta a parte.
  • Assicurati che i piccoli siano sempre in sicurezza, dunque, evita spigoli e zone anguste.

Perfetto, ora che abbiamo superato la fase preliminare, dobbiamo pensare a qualcosa che crei una sorta di esclusività. La scelta dei giochi e delle potenziali attività è cruciale, fai un’attenta ricerca sul web e cogli spunti e idee. Intanto ti consigliamo noi i più gettonati e quelli che si prestano meglio a questo tipo di progetto:

  • Mini gonfiabile
  • Piscina palline
  • Giochi in plastica
  • Anti trauma e staccionate
  • Animali Gommosi

Questi sono i più gettonati. Reperibili molto facilmente online per il “fai da te”, in alternativa se necessitate di assistenza e di un servizio più completo, potete rivolgervi ad aziende e negozi specializzati nel settore come Subito gonfiabili Playground

Ma esploriamo nel dettaglio che tipo di attività possono offrire questi giochi:

I mini gonfiabili

I mini gonfiabili, come suggerisce la parola stessa, non sono altro che piccoli giochi gonfiabili in tela, dunque sono esclusivamente ad uso domestico. Facili da aprire e richiudere, infatti il materiale li rende molto maneggevoli, inoltre sono ultra-leggeri (non è un vantaggio da poco!). In poche parole sono strutture che monti dove vuoi, in pochi minuti, smonti, in maniera molto facile, e poi li riponi in un armadio o in garage, infatti se ben richiusi occupano pochissimo posto. La spesa non è indifferente, ma è un qualcosa di davvero eccezionale, i vostri bambini lo adoreranno al 100%. Si parla di un costo compreso fra i 150€ e i 700€, dipende dal modello, dalle attività al suo interno e alla sua grandezza.
Come funziona? Semplicissimo, le istruzioni sono chiare ed esplicite, vi basterà stenderlo, collegarci il motore attaccandolo alla corrente (consumo relativamente basso) e nel giro di 4 minuti il gioco è fatto.
Consiglio: Mai acquistare questi tipi di giochi usati, in genere si sfaldano dopo qualche anno dato il materiale, dunque diffidate dall’usato, anche se appare in buono stato.

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Piscina con palline

Magica e mai banale! La piscina con palline per bambini è must. Fai nuotare i tuoi piccoli in un mare di colori e risate, da sempre uno dei giochi con un potere attrattivo unico agli occhi dei bimbi, e come biasimarli! Il vantaggio, è semplice da montare, lo svantaggio, rischiate di ritrovarvi palline per tutta casa, per questo come vedremo, limitare e “recintare” l’area è di fondamentale importanza. Esistono di vari tipi: a playground, morbide e gonfiabili. Non esistono di migliori o peggiori, dipende dal prezzo, colore e ingombro che cercate.
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Giochi in plastica

Dopo aver parlato di due “top gun” fra i giochi per aree baby, passiamo a qualcosa di più classico, ma che completerà il vostro set alla perfezione. Dondolino e casetta, sono quelli che non possono mancare. Economici e divertenti, meglio di così non si può chiedere. Chi da piccolo non amava entrare in quelle meravigliose casette e passarci ore ed ore! Non per niente, sono tipi di giochi che si trovano in quasi tutti gli asili.

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Anti trauma e staccionate

Come già accennato prima, delimitare le aree di gioco è importantissimo, dunque il perimetro va assolutamente circondato da staccionatine colorate, che pongono una sorta di limite, come per dire “entra, divertiti, ma non creare confusione al di fuori”. L’area delimitata dovrà poi essere tappezzata di mattonelle anti trauma, sia per creare un ambiente sicuro, sia per dare un po’ di brio agli interni di questa area. Inoltre questi due elementi contribuiranno a creare un ambientazione funzionale e visivamente piacevole.

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Concludiamo con una vera e propria Star, il cavallino gommoso. Valutate bene se comprarlo, una volta saliti, sarà difficili schiodarli da li, garantito. Scherzi a parte, potrete trovarli a basso costo (18€ circa), e contribuiranno a completare definitivamente la vostra area bimbi. Sono resistenti e durano molto allungo, dunque un buon investimento, ci giocheranno per anni!
Ora che abbiamo introdotto i “Must Have”, completate il tutto con qualche pallina, peluche, accessori vari e il gioco è fatto!

Dove crearla e come gestirla

Ultimo punto che andremo a trattare della nostra guida. Bene, sappiamo perché ci conviene crearla, come riempirla, ma ora? Vi chiederete, dove la monto?
Ovviamente avere un giardino rende tutto molto più facile, avere la possibilità di far giocare i bambini all’aperto è sempre la miglior soluzione.

Ma non sempre si ha a disposizione un giardino e metà dell’anno fra freddo, dunque ricavare uno spazio in casa, magari in una camera non utilizzata o in tavernetta/mansarda, sarebbe il top!

Tutti i giochi che abbiamo consigliato si prestano benissimo per interni, quindi non abbiate paura della gestione dei giochi o di eventuali danni che possono fare a pavimenti e muri.

Spesso capita però di non poter dedicare uno spazio fisso a tutto questo, nel senso che sarebbe l’ideale montarlo e tenerlo lì 24h al giorno, pronto all’utilizzo. In particolare però, se si abita in città specialmente, gli appartamenti non consentono dal punto di vista ergonomico di avere 9 metri quadri (dimensione consigliata) sempre liberi.

Dunque come fare? No Problem, il vantaggio di questi giochi è che tutti, dal primo all’ultimo sono smontabili.
Dunque sarà sufficiente riporre il tutto in uno sgabuzzino o in un angolo, e quando si decide di giocare, rimontarlo in men che non si dica.

Generazione Alpha per i bambini tecnologici ai tempi del Covid

Le nuove generazioni di cittadini italiani sono assolutamente smart.
Bambini sempre più piccoli
sono perfettamente in grado di usare la tecnologia con grande naturalezza e intuitività.

A questi bambini sorprendenti, nati letteralmente con lo smartphone in mano, è stato dato un nome: Alpha Generation.

Qual è, nel dettaglio, il rapporto tra i nostri bambini, la tecnologia digitale e i nuovi media?
Quali sono i rischi e soprattutto quali sono i consigli degli educatori per aiutare i genitori a gestire al meglio il tempo che i piccoli passano davanti ai device tecnologici?

Il rapporto tra bambini e tecnologia

Da uno studio recente è emerso è che oggi il 62% dei bambini inizia a usare i device tecnologici prima dei 5 anni. In particolare i più piccoli preferiscono lo smartphone (perché più facile da gestire con le loro piccole mani) o il tablet per giocare, guardare video e cartoni animati.

Solo il 9% dei bambini è però libero di utilizzare il proprio device in completa autonomia (e si tratta comunque di bambini più grandi, tra gli 8 e i 10 anni): gli altri lo fanno generalmente sotto il controllo dei genitori.

Il ruolo dei genitori

In questa delicatissima fase della vita dei bambini il ruolo dei genitori è fondamentale per educare a un uso corretto e sicuro delle nuove tecnologie.

Secondo educatori esperti sarebbe molto negativo demonizzare le nuove tecnologie e impedire ai bambini di far pratica nel loro uso, a patto che tutto avvenga con i dovuti tempi rispettosi delle abilità infantili in termini di psicomotricità. Non sviluppare confidenza con smartphone e tablet fin dalla tenera età metterebbe i bambini in una condizione di svantaggio rispetto ai coetanei. Questo però non significa che i device tecnologici debbano essere utilizzati come strumenti di intrattenimento universale. Al contrario i genitori devono imporre regole per sviluppare un uso responsabile della tecnologia nei propri figli

Tra l’altro la formazione dei genitori nella gestione del rapporto tra bambini e tecnologia oggi può rivelarsi un aiuto fondamentale per le famiglie con bambini piccoli che manifestino dipendenza dai dispositivi elettronici.

Sviluppare il giusto approccio e le giuste tecniche di controllo della scalpitante generazione Alpha è importante soprattutto nel momento storico che stiamo affrontando, come sottolinea Erika Cecchetto, che cura il sito web ReviewBox: “Nel periodo del lockdown i piccoli hanno aumentato moltissimo il tempo trascorso davanti a telefonini, tv, consolle da gioco ma anche computer fissi. I bambini dagli 8 ai 10 anni utilizzano i loro device per circa 2 ore al giorno, mentre i bambini più piccoli per circa 1 ora e mezzo. Nell’ultimo periodo il 10% dei bambini utilizza i propri device anche per seguire le lezioni della didattica a distanza”.

Considerando che anche i genitori potrebbero dover lavorare da casa attraverso computer e tablet, è diventato praticamente indispensabile dotare ogni famiglia di un device da destinare esclusivamente all’utilizzo dei bambini, così che possano svolgere le loro attività senza bloccare i device necessari ai genitori per svolgere attività lavorative in smartworking o telelavoro.

foto: Anviere / Pixabay

Essere genitori al tempo del Covid

Terapia di gruppo per genitori online.
Uno spazio di supporto psicologico online rivolto ai genitori di oggi, in collegamento da diverse città, che desiderano confrontarsi ed essere sostenuti nelle proprie funzioni genitoriali.

Dove: online

Destinatari: singolo genitore o coppia

A partire da: ottobre 2020

Il giorno o i giorni: gli appuntamenti vengono concordati con gli interessati

Costo: 25€ a persona – 30€ a coppia

Il corso è tenuto da: dott.ssa Giulia Spina e dott. Antonio Cervigni

Contatti:
dott.ssa Giulia Spina
telefono: 320 670 53 35
mail:spina.giuliapsi@gmail.com
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Effetto psicologico della pandemia e della quarantena sulle famiglie

Questo articolo affronta l’effetto psicologico della pandemia e della quarantena per Covid-19 sulle famiglie.
E’ frutto delle riflessioni sorte a seguito di un questionario sottoposto a più di 1000 genitori

Come sono state le famiglie italiane dal punto di vista psicologico durante i mesi di lockdown?
Che impatto emotivo ha avuto il Covid-19 e la conseguente quarantena sui bambini e sugli adolescenti italiani?A questi e ad altri interrogativi rispetto alla salute mentale degli italiani risponde questa ricerca.

Questo studio è stato progettato da un team di ricercatori, formato da psicologi e psichiatri di diverse città italiane, costituitosi proprio durante il lockdown, e che attraverso i moderni canali di comunicazione telematica e tecnologica, ha formulato un questionario online che potesse comprendere molteplici e complessi aspetti psicologici connessi all’emergenza da coronavirus, raccogliendo la prospettiva dei genitori di bambini e adolescenti italiani.

Il progetto affonda le radici nei numerosi interrogativi che il gruppo di ricerca si è posto, dopo le prime due settimane di quarantena nazionale a seguito del Dpcm del 11/03/2020 “Decreto #IoRestoaCasa“, in particolare, dopo aver evidenziato nei propri pazienti regressioni nella sintomatologia rispetto al disturbo specifico, ma anche reazioni nuove quali disorientamento, incubi, anedonia, agitazione, rifiuto dei compiti a distanza, aspetti mai evidenziati negli stessi soggetti, precedentemente all’emergenza coronavirus, oppure problematiche esacerbate nel corso del lockdown.

L’obiettivo specifico della ricerca pertanto è stato quello di indagare gli stati emotivi dei bambini/adolescenti e dei genitori legati all’emergenza sanitaria Covid-19 e alla conseguente quarantena collettiva, e come queste reazioni incidevano sulla relazione genitori-figli, quali fattori di rischio e di protezione intervenivano nella gestione dello stress e quali strategie di coping venivano attuate sia dai bambini che dagli adulti per fronteggiare eventuali disagi connessi alla quarantena e alla pandemia.
L’ipotesi iniziale era che le famiglie sottoposte alla quarantena per Covid-19 potessero trovarsi in un processo nel quale si alternavano fasi di crisi, fasi di funzionamento e fasi di adattamento, tra cui l’acquisizione di valori e l’esperienza della crescita post-traumatica.

Alla ricerca hanno partecipato oltre 1000 genitori, un campione molto numeroso e rappresentativo di una parte importante della popolazione, che ha permesso ai ricercatori di raccogliere una mole importante di dati sul benessere psicologico di genitori e figli durante il lockdown.

I risultati parlano chiaro: il Covid-19 ha generato sofferenza psichica nei bambini e negli adolescenti.

I punteggi ottenuti alla scala SDQ (Strengths and Difficulties Questionnaire), che valuta i punti di forza e debolezza dei bambini e ragazzi, sono stati suddivisi per quattro fasce di età dei figli: 2-5, 6-10, 11-14, 15-18 anni.
Come si nota nel grafico (Figura 1), la prosocialità risultava correlata all’età, con i bambini più piccoli maggiormente deficitari in quest’area.
Nella relazione coi pari, le fasce d’età più colpite sono risultate quella 2-5 e quella 11-14 anni. Nell’iperattività e nella condotta, nei bambini sotto i 10 anni sono risultate maggiori problematiche rispetto ai più grandi. Le fasce d’età 6-10 e 11-14 anni presentavano maggiori sintomi di natura emotiva.
Anche sul totale, la fascia d’età più grande risultava meno compromessa di quelle dei minori più piccoli. In generale sembrerebbe che l’età abbia effetti diversi sul disagio psicologico dei minori, in particolare nell’area della socialità, della relazione con i pari e della condotta, probabilmente a causa del fatto che i bambini di tali fasce di età hanno bisogno del contatto diretto per sviluppare e mantenere competenze sociali, a differenza dei bambini più grandi che hanno comunque conservato, seppur con dei limiti, la funzione sociale tramite internet o chat.

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Stress e malessere anche per i genitori. Le mamme più colpite dei papà.

Sono stati confrontati i punteggi riportati alla scala GHQ (General Health Questionnaire) che misura il benessere ed il disagio psicologico, compilata secondo la propria condizione PRIMA della quarantena e DURANTE la quarantena. Come si osserva nei grafici in Figura 2, il malessere (grafico a sinistra) è aumentato durante la quarantena, mentre il livello percepito di benessere (grafico a destra) è diminuito.

Anche la scala dello stress percepito (PSS; Perceived Stress Scale) misurata durante la quarantena conferma questo quadro di “sofferenza” psicologica, con punteggi che vanno da moderati (14-27 punti) a elevati (oltre 27 punti).

Per quanto riguarda il confronto tra mamme e papà (compilatori del questionario), comparando i punteggi ottenuti sul totale del GHQ (come punteggio di disagio generale), non sono emerse differenze significative PRIMA della quarantena, mentre è risultato significativo il confronto dei punteggi ottenuti DURANTE la quarantena. Come si può osservare nel grafico, infatti, per entrambe le figure genitoriali si è registrato un aumento del distress psicologico (misurato come totale del GHQ), ma questo aumento è risultato essere maggiore per le mamme che per i papà. Da notare come la media dei punteggi sia per le mamme che per i papà ha superato il punteggio soglia di 12 punti, indicato dalle linee guida GHQ come limite per la presenza di un livello di distress tale da causare preoccupazione clinica.
Quest’ultimo dato relativo alle differenze tra madri e padri, seppur significativo, va comunque considerato con cautela per la differenza di numerosità delle mamme (94% del campione) rispetto ai papà (6% del campione) nella partecipazione alla ricerca.

Fattori di impatto sulla relazione genitori-figli

È stato analizzato il livello di disagio manifestato dai minori in relazione alla condizione lavorativa dei genitori ed è emersa una minore sintomatologia psicologica riportata per i figli di genitori che hanno perso il lavoro a causa di Covid-19, mentre sembrerebbero manifestare sintomatologia peggiore i figli di genitori che hanno continuato a lavorare fuori casa.
Questo dato, probabilmente, può essere spiegato con un maggior tempo passato a casa dai genitori senza lavoro o in cassa integrazione, che potrebbe aver compensato un maggiore stress dovuto alla peggiore condizione economica.

Invece, l’assenza dei genitori da casa ha pesato sulla condizione psicologica dei figli, sia a causa della mancanza di figure di accudimento stabili in un periodo senza scuola sia a causa del fatto che i genitori che hanno continuato ad andare fuori casa per lavoro sono stati esposti maggiormente a rischio contagio e quindi a maggiore stress, soprattutto per coloro che hanno lavorato in prima linea, come i medici e gli infermieri negli ospedali.

Un dato degno di interesse clinico e sociale è che il 68% dei genitori abbia evidenziato la presenza di un cambiamento durante la quarantena nella relazione con il/la proprio/a figlio/a, di cui il 50% ha riportato un “miglioramento” e i restanti un “peggioramento”.

Alcuni genitori hanno specificato i “miglioramenti” percepiti nella relazione con i propri figli, riferendo i seguenti aspetti: per alcuni, avere “più tempo” a disposizione ha favorito la relazione; altri hanno riportato che il “dialogo” e la “vicinanza” sono aumentati e hanno determinato un’evoluzione positiva nel rapporto. Tra i miglioramenti vengono citate anche la “conoscenza” e la “comprensione” reciproca, la “complicità” e la “scoperta”.

Altri ancora hanno identificato una maggiore intensità relazionale nella condivisione di attività, come il “gioco” e i “compiti”.

I genitori che, invece, hanno riferito un “peggioramento” nella relazione lo riconducono, per il 40%, a difficoltà emotive o comportamentali del/lla figlio/a.

Effetti dello spazio disponibile in casa sul benessere psicologico di bambini e adolescenti

Il tipo di abitazione in cui si è trascorso il lockdown è risultato essere un predittore importante del livello di difficoltà manifestato dai minori. Come mostrato nel grafico in Figura 5, minori che abitano in appartamenti senza spazi aperti (0) mostrano livelli di disagio psicologico maggiori degli altri, in particolare di chi ha passato il periodo di isolamento in appartamenti dotati di piccoli (1-2) o grandi spazi aperti (3), o in case indipendenti con ampi spazi aperti (4).

Le osservazioni iniziali circa l’impatto del Covid-19 sulle famiglie hanno trovato riscontro nei risultati dell’indagine.

“Molte famiglie sia per il fenomeno del contagio sia per l’esperienza di isolamento e convivenza “forzata” stanno sperimentando vissuti di preoccupazione, percezione di vulnerabilità, angoscia, paura per il futuro, frustrazione e impotenza. Tutte forme di apprensione che, se prima di questo momento storico rimanevano latenti o compensate da alcuni fattori di protezione, con cui si riuscivano a gestire le fatiche quotidiane, ora stanno emergendo e si stanno amplificando… Di conseguenza la situazione attuale che sta mettendo in discussione le stabilità delle famiglie può essere vissuta con sofferenza da parte di parecchi bimbi.” (Spina G., 2020, “Il coronavirus agli occhi dei bambini”).

Questa è una delle considerazioni iniziali avanzate osservando le reazioni che nell’immediato stavano avendo bambini e genitori sia in ambito clinico che pubblico, osservazioni che hanno spinto poi i ricercatori a esplorare con metodi scientifici il fenomeno. I risultati di questo studio ad oggi costituiscono un dato importante per consentire a psicologi e psicoterapeuti – auspicabilmente insieme alle istituzioni – di strutturare interventi mirati per migliorare la qualità della vita delle famiglie italiane che in seguito al Covid-19 hanno sviluppato disagi psicologici significativi.

La ricerca ha anche esplorato le varie strategie di fronteggiamento dell’avversità – Covid19 attivate dai genitori, come ad esempio il supporto famigliare ma anche un atteggiamento accettante o ottimistico.

Questo studio apre interessanti prospettive sulle risorse psico-emotive e contestuali dei genitori, e su quei fattori che, in modo quasi controintuitivo, proprio nella situazione di difficoltà, hanno condotto a esiti di trasformazione positiva e non solo di ripiegamento depressivo o ritorno alla normalità.

Ringrazio per la concessione alla pubblicazione i relatori e curatori:
Giulia Spina1, Flavia Cristofolini2, Francesca Giordano3, Camilla Gnagnarella4, Silvia Grazioli5, Marta Landoni6, Cristina Viggiani7, Luca Simione8
1 Psicologa dell’età evolutiva, Psicoterapeuta in formazione (Istituto PSIBA), Referente equipe DSA accreditata, Università Cattolica di Brescia, Università degli Studi di Brescia.
2 Psicologa specializzata in Psicologia Giuridica e Psicodiagnostica, Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia e Milano.
3 Psicologa e Psicoterapeuta dell’età evolutiva, Unità di Ricerca sulla Resilienza del Dipartimento di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore Milano.
4 Medico Specializzanda In Psichiatria, Dipartimento di Neurologia e Psichiatria, Sapienza, Università di Roma.
5 Psicologa, laureanda in Biostatistica. Laboratorio di Psicopatologia dello Sviluppo (IRCCS E. Medea, Associazione La Nostra Famiglia, Bosisio Parini); Istituto Europeo per lo Studio del Comportamento Umano (IESCUM), Milano; Dipartimento di Statistica, Università degli Studi di Milano-Bicocca.
6 Psicologa e Ricercatrice, Centro di Ricerca sulle Dinamiche Evolutive e Educative (Cridee), Unità di Ricerca sulla Resilienza del Dipartimento di Psicologia dell’Università Cattolica di Milano, Parent Infant Research Center (PIRi) a Melbourne.
7 Psicologa Clinica e della Salute, Psicoterapeuta secondo il Modello Strutturale Integrato, Formatrice nei corsi ASACOM riconosciuti dalla Regione Abruzzo.
8 Psicologo e Ricercatore presso Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione, CNR, Roma.