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Petto Carenato (Pectus Carinatum)

Petto Carenato (Pectus Carinatum)

Il petto carenato (PC) è la deformità più frequente della parete toracica.

E’ caratterizzata da una protrusione dello sterno e delle cartilagini costali che fanno assomigliare lo sterno alla prua di una barca; da qui il nome di Pectus Carinatum (dal latino Carina: Prua).

Si presenta per lo più nei giovani maschi con un rapporto maschi/femmine di 4/1. Normalmente non è presente alla nascita ma caratteristicamente compare con la crescita soprattutto negli anni che precedono la pubertà, intorno all’undicesimo anno di vita.

E’ causato dalla crescita abnorme di alcune cartilagini costali, solitamente di 3-7 coste, che provocano un avanzamento dello sterno oltre il normale profilo del parete toracica.

La causa è sconosciuta sebbene in alcuni casi possa essere associato a malattie del connettivo quali la Sindrome di Marfan o Sindrome di Ehlers-Danlos o alla scoliosi; solitamente però è una patologia isolata.

Si divide in 4 categorie in funzione del tipo di deformità ma le più frequenti sono quella che presenta la protrusione in avanti di tutto il corpo dello sterno con una depressione delle cartilagini costali lateralmente e quella asimmetrica in cui si constata la protrusione in avanti delle cartilagini costali di un solo lato dello sterno con il lato controlaterale normale.

Normalmente il PC non provoca una sintomatologia grave, sebbene in alcuni casi possa provocare dolore localizzato allo sterno soprattutto quando il paziente è sdraiato su un fianco o prono. La deformità invece può causare un’alterazione della percezione dell’immagine del proprio corpo con problemi psicologici, perdita di autostima e gravi problemi relazionali.
Gli adolescenti che ne sono affetti rifiutano di spogliarsi durante le attività a dorso nudo in piscina, al mare non potendo nascondere il problema.
Pertanto il problema può richiedere il trattamento non chirurgico o chirurgico.
Le tecniche non chirurgiche prevedono:

  • l’osservazione clinica, soprattutto nella prima decade di vita, in quei pazienti per i quali il PC non rappresenta un significativo problema. In tali casi la correzione posturale e l’attività fisica con l’incremento della massa muscolare, possono migliorare l’aspetto del torace anche se non ci sono evidenze che l’esercizio fisico possa migliorare la deformazione delle cartilagini
  • il busto: diverse sono le evidenze che confermano il reale beneficio di un busto specifico adeguatamente conformato con una pressione dinamica in sede di deformità. L’efficacia di tale presidio è però direttamente proporzionale alla pressione esercitata e al tempo di utilizzo. I maggiori benefici si ottengono se il trattamento è eseguito sui ragazzi giovani, quando il torace è ancora “malleabile” in modo che la pressione esercitata dal busto possa permettere una graduale correzione durante lo sviluppo osseo e cartilagineo. Con il progredire dell’età i successi terapeutici vanno quindi riducendosi. Purtroppo non tutti i pazienti tollerano il busto sia per la pressione esercitata dallo stesso sullo sterno sia per la scarsa compliance adolescenziale.

Le tecniche chirurgiche sono diverse, più o meno invasive, ma hanno tutte l’obiettivo di ridurre la protrusione della cartilagini e piegare all’indietro il corpo sternale.
Ovviamente tali procedure devono essere studiate e programmate e poi realizzate in funzione del tipo di deformità riscontrata.
La tecnica più conosciuta è quella di Ravitch (1952) che prevede la resezione e l’asportazione di alcuni segmenti di cartilagini costali e di cunei dello sterno per permettere di correggere la deformità.

Altra tecnica nota è la tecnica mini-invasiva di Abramson che consiste nel posizionamento di una barra di metallo sotto la pelle e davanti allo sterno, poi è fissata sulle coste laterali.

Ringrazio per questo articolo
Dott. Benvenuti Stefano
Chirurgo Pediatra
U.O.C. Chirurgia Pediatrica
Ospedale dei Bambini
ASST: Spedali Civili di Brescia


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