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Cellule staminali del cordone ombelicale: donarle o conservarle?

Cellule staminali del cordone ombelicale: donarle o conservarle?

I ricercatori di tutto il mondo hanno portato avanti studi di successo dai quali è emerso il valore delle cellule staminali utilizzate in ambito clinico per trattare diverse patologie.

Si tratta di cellule contenute anche nel sangue cordonale di ogni bambino che nasce. Le famiglie che desiderano avere un bambino, hanno la possibilità di effettuare la raccolta cellule staminali, che possono essere conservate privatamente oppure donate al sistema pubblico. Quali sono le differenze tra queste due opzioni?

Scegliere la donazione delle cellule staminali cordonali significa metterle a disposizione del sistema sanitario pubblico e di conseguenza la famiglia perde la proprietà del campione, che verrà conservato in una delle strutture pubbliche presenti sul territorio nazionale. Nel caso venga riscontrata la compatibilità, il campione potrà poi essere usato nei trapianti allogenici. Come predisposto dal Ministero della Salute1, fa eccezione il caso in cui vi siano dei rischi di patologie “geneticamente determinate” per il bambino. La famiglia, in questo caso, può scegliere la conservazione per uso autologo dedicato. In Italia sono presenti 19 biobanche pubbliche, ovvero il 10% di quelle mondiali, ma i dati riportati dal Centro Nazionale Sangue (CNS) hanno dimostrato che il numero dei campioni bancati rimane decisamente basso. Nel 2016, infatti, sono stati bancati solo 1.171 campioni su 14.852 raccolti. Questo significa che il 90% dei campioni raccolti è stato gettato via, su un numero di nascite di 474.000 nati2.

Scegliendo la conservazione privata delle staminali cordonali la famiglia mantiene la proprietà del campione, con la possibilità di usufruirne immediatamente in caso di necessità. Le cellule, in questo caso, vengono crioconservate in biobanche private con sede in territorio estero, come stabilito dal Decreto Ministeriale del 18 Novembre 2009. Le staminali, con questa modalità, possono essere utilizzate per trapianti autologhi oppure per quelli allogenici intra-familiari. Nel primo caso le cellule vengono infuse nella stessa persona che le ha generate, mentre nel secondo caso vengono infuse in un altro membro della famiglia del donatore.  È importante sottolineare che più la parentela è stretta, più è alta la compatibilità. Con i genitori, per esempio, raggiunge una percentuale del 50%, mentre con i fratelli e le sorelle è del 25%.

Il servizio che offrono le banche private non è inferiore a quello offerto dalle banche pubbliche. Conservare o donare le cellule staminali cordonali è una scelta importante, che consiste nel mettere al sicuro un prezioso strumento terapeutico in grado di trattare moltissime patologie.

Per maggiori informazioni sulla conservazione privata delle cellule staminali del cordone ombelicale: www.sorgente.com

 

Note:

  1. Decreto Ministeriale 18 novembre 2009 “Disposizioni in materia di conservazione di cellule staminali da sangue del cordone ombelicale per uso autologo-dedicato”.
  2. Report Centro Nazionale Sangue (CNS) 2016

A cura di: Ufficio Stampa Sorgente

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Si tratta di cellule contenute anche nel sangue cordonale di ogni bambino che nasce. Le famiglie che desiderano avere un bambino, hanno la possibilità di effettuare la raccolta cellule staminali, che possono essere conservate privatamente oppure donate al sistema pubblico. Quali sono le differenze tra queste due opzioni?

Scegliere la donazione delle cellule staminali cordonali significa metterle a disposizione del sistema sanitario pubblico e di conseguenza la famiglia perde la proprietà del campione, che verrà conservato in una delle strutture pubbliche presenti sul territorio nazionale. Nel caso venga riscontrata la compatibilità, il campione potrà poi essere usato nei trapianti allogenici. Come predisposto dal Ministero della Salute1, fa eccezione il caso in cui vi siano dei rischi di patologie “geneticamente determinate” per il bambino. La famiglia, in questo caso, può scegliere la conservazione per uso autologo dedicato. In Italia sono presenti 19 biobanche pubbliche, ovvero il 10% di quelle mondiali, ma i dati riportati dal Centro Nazionale Sangue (CNS) hanno dimostrato che il numero dei campioni bancati rimane decisamente basso. Nel 2016, infatti, sono stati bancati solo 1.171 campioni su 14.852 raccolti. Questo significa che il 90% dei campioni raccolti è stato gettato via, su un numero di nascite di 474.000 nati2.

Scegliendo la conservazione privata delle staminali cordonali la famiglia mantiene la proprietà del campione, con la possibilità di usufruirne immediatamente in caso di necessità. Le cellule, in questo caso, vengono crioconservate in biobanche private con sede in territorio estero, come stabilito dal Decreto Ministeriale del 18 Novembre 2009. Le staminali, con questa modalità, possono essere utilizzate per trapianti autologhi oppure per quelli allogenici intra-familiari. Nel primo caso le cellule vengono infuse nella stessa persona che le ha generate, mentre nel secondo caso vengono infuse in un altro membro della famiglia del donatore.  È importante sottolineare che più la parentela è stretta, più è alta la compatibilità. Con i genitori, per esempio, raggiunge una percentuale del 50%, mentre con i fratelli e le sorelle è del 25%.

Il servizio che offrono le banche private non è inferiore a quello offerto dalle banche pubbliche. Conservare o donare le cellule staminali cordonali è una scelta importante, che consiste nel mettere al sicuro un prezioso strumento terapeutico in grado di trattare moltissime patologie.

Per maggiori informazioni sulla conservazione privata delle cellule staminali del cordone ombelicale: www.sorgente.com

 

Note:

  1. Decreto Ministeriale 18 novembre 2009 “Disposizioni in materia di conservazione di cellule staminali da sangue del cordone ombelicale per uso autologo-dedicato”.
  2. Report Centro Nazionale Sangue (CNS) 2016

A cura di: Ufficio Stampa Sorgente

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