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Telecamere al nido?

Gli spiacevoli episodi che purtroppo si sentono al telegiornale o navigando in internet  in strutture dedicate alla cura dell’infanzia sollevano la questione della necessità o opportunità di telecamere nei nidi e nelle scuole. La normativa però non permette l’installazione di webcam. Il divieto è motivato del Garante per la privacy così:  “Sistemi di controllo così intrusivi come le webcam devono essere usati con estrema cautela perché, oltre a incidere sulla libertà d’insegnamento, possono ingenerare nel minore, fin dai primi anni di vita, la percezione che sia normale essere continuamente sorvegliati, come pure condizionare la spontaneità del rapporto con gli insegnanti. La tranquillità dei genitori non può essere raggiunta a scapito del libero sviluppo dei figli. Non possiamo, per placare le nostre ansie di adulti, trasformare la società in cui viviamo in un mondo di ipersorvegliati, a partire dai nostri bambini”.

Ci sono strutture che intendono dotarsi di sistemi di sorveglianza e lavorano in questa direzione e  ci sono genitori che si battono per ottenere le telecamere negli asili nido. La questione è certamente complicata e delicata da sviscerare. Da una parte c’è il bisogno dei genitori di sicurezza e di serenità nell’affidare ad altri i propri bimbi. Dall’altra c’è nel Garante il principio di conservazione della libertà d’insegnamento e della spontaneità delle relazioni. Come conciliare questi bisogni? Basta una telecamera per rasserenare gli animi? Certamente poi servirebbero regole chiare per evitare che le immagini raccolte finiscano in mano a terzi. Come genitore è sempre grande la cusiosità di sapere cosa fa il proprio figlio a scuola e cosa succede quando non si è presenti, ma d’altra parte non credo sia “salutare” potersi connettere ogni qualsivoglia alle telecamere della scuola. Un buon compromesso, sempre la strada migliore, sia il poter visionare i filmati a richiesta, quando il bimbo riporta “fatti strani”, certo che se va al nido non sa parlare……

Vi riporto la comunicazione ufficiale del nido il Pianeta dei bambini.

Voi cosa ne dite?

TELECAMERE AL NIDO ?

Facciamo un po’ di chiarezza….

Gli Asili nido e le Scuole materne non possono utilizzare webcam all’interno delle strutture, il garante per la privacy ha vietato qualsiasi sistema di sorveglianza e punito i trasgressori per tale atto illecito.

Alcune realtà pertinenti al mondo dell’infanzia hanno deciso comunque di istallare sistemi di videosorveglianza, contravvenendo alle normative in vigore.

Il Pianeta dei Bambini da diverso tempo sostiene una battaglia istituzionale con relativa petizione per poter utilizzare le telecamere criptate alle quali non può avere accesso e visibili agli organi competenti solo su segnalazione delle famiglie. Ad oggi non e’ possibile adottare tale procedura che rischierebbe di portare gli Asili nido e le Scuole materne ad una forte sanzione nonché alla chiusura del servizio.

L’adozione di impianti di videosorveglianza “fai da te” da parte di Asili nido e Scuole materne poco attente a norme e leggi prestano il fianco a molteplici obiezioni, tra le quali:

1) La disponibilità delle immagini da parte della titolarità dell’asilo mette in condizione questa di attuare azioni volte a nascondere evidenze “scomode” per la sua reputazione, ad esempio cancellando determinati filmati.

2) La videosorveglianza in chiaro in presenza di educatrici deve richiedere esplicita autorizzazione dalla direzione territoriale del lavoro (non è sufficiente il benestare delle interessate) incorrendo altrimenti in azioni penali contro l’asilo.

3) La norma prevede che le registrazioni debbano essere cancellate entro 24 ore dal momento della loro raccolta vanificando così l’uso dello strumento in fase di indagine.

4) Il genitore che osserva da remoto il proprio piccolo può osservare anche gli altri bambini ed il fatto di avere un figlio non esclude dal soffrire di pericolose deviazioni.

5) Non vi e’ alcuna garanzia che le immagini trasmesse in chiaro utilizzando la rete non possano essere intercettate da terzi con le conseguenze immaginabili.

Il presente comunicato serve a sensibilizzare le famiglie dei minori fornendo un’informazione rispondente alle normative e a diffidare da chi utilizza le telecamere contravvenendo alle linee impartite dal garante della privacy.

Il Pianeta dei Bambini continuerà ad impegnarsi costantemente per poter utilizzare le telecamere al nido e alla scuola materna con l’autorizzazione ufficiale del garante della privacy e del ministero del lavoro, con l’auspicio che la sua liceità sia estesa a tutte le strutture destinate ai minori.

La pagina Facebook dedicata alla campagna è : Telecamerealnido e l’Hashtag: #telecamerealnido .

Il Pianeta dei Bambini

BRESCIA Apre un nuovo Asilo Nido BILINGUE affiliato a Il Pianeta dei Bambini

Il 10 Ottobre Open day – giornata aperta!

Porte aperte all’Asilo Nido Il Pianeta dei Bambini  in Via Flero, 46 – Brescia (BS) per una mattinata da trascorrere insieme in allegria alla scoperta del nuovo Asilo Nido, new entry della nota catena Il Pianeta dei Bambini Asili Nido in franchising.

L’Asilo Nido, che è aperto dal 1° ottobre 2015, Vi invita alla Giornata Aperta di sabato 10 Ottobre dalle ore  9.00 alle ore 13 Vi aspettiamo per farvi conoscere la nostra equipe di lavoro e presentarvi tutti i nostri Servizi innovativi, Bilinguismo, Sportello Genitori, Progetto Pedagogico, Laboratorio di Psicomotricità “Gioco Danza” , Laboratorio di Pet Terapy, e tanto altro ancora…

L’Asilo Nido  Il Pianeta dei Bambini  è ubicato all’interno del “Polo Tecnocity delle 3 Torri ”, studiato a misura di Bambino, l’Asilo è distribuito su circa 200 mq: Ampio salone polivalente per pasti e attività, sala nanna, spazio nursery 3-12 mesi, sala attività e gioco simbolico, ufficio, bagno bimbi e personale. Ampia cucina interna che ospiterà la nostra cuoca ,Al Pianeta dei Bambini solo cibi freschi, e spazio esterno  ad uso esclusivo .

Lo stile Educativo che ci contraddistingue è basato sul “maternage” . Saper ascoltare i bisogni di tutti i Bambini presenti e rispettarne la loro unicità,questa filosofia rende unici gli Asili del Pianeta dei Bambinie con una qualità Pedagogica alta.

Il nostro obiettivo è quello di lavorare costantemente in stretta sinergia con le nostre famiglie , per definire linee Comuni nel rispetto della personalità di ogni Bimbo o Bimba.

L’Asilo Nido Il Pianeta dei Bambini  propone il BILINGUISMO: Impariamo l’inglese …divertendoci! Un’Insegnante Madrelingua presente tutti i giorni  parlerà e giocherà con tutti i Bambini esclusivamente in Lingua Inglese.

Durante l’Open Day oltre la presentazione dei servizi e la visita della struttura, verrà offerta una Merenda Party  per rendere la giornata piacevole per tutti i partecipanti.

 

IL PIANETA DEI BAMBINI®

SEDE DI  BRESCIA

Via Flero, 46 (Tre Torri)

25124 BresciaBS

brescia@ilpianetadeibambini.it

www.ilpianetadeibambini.it

Facebook: Asilo Nido Bilingue di Brescia Il Pianeta dei Bambini

 

 

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“STUDIARE BENE … “ DOPO IL CORSO

“STUDIARE BENE … “ DOPO IL CORSO

a cura di Marzia Sellini

Roberto, 15 anni, è da poco arrivato a casa, ha trascorso la mattinata a scuola. Mentre sta pranzando, a tavola con la mamma, in silenzio, inizia a pensare :

Ora mangio, mi rilasso un po’, gioco a Candy Crash, e poi oggi mi metto a studiare! Oggi voglio proprio studiare! Lo sento, mi sento carico! Voglio finire quel capitolo di storia, che poi magari la prof lunedì m’interroga! Dopodiché passo agli esercizi di mate. Io quella materia proprio non la digerisco, non la capisco, non ci sono tagliato, è inutile! Non è che adesso, per forza, tutti devono esser capaci di far tutto, ma vaglielo dire te alla prof! E per finire un’oretta d’inglese. Due orette e mezza, massimo tre e dovrei aver fatto tutto, cosi poi alle sei, avanza giusto il tempo per uscire e distrarmi un po’. Esco col Carlo,che sono giorni che non lo vedo! Dai! Ce la posso fare, oggi è un giorno buono!”

… Un paio d’ore più tardi, dopo aver pranzato e aver giocato, Roberto è nella sua stanza, davanti a sé la storica scrivania.

“Uffa non riesco a concentrarmi! Dai adesso ci riprovo, riparto, riprendo il capitolo daccapo, leggo tutto e poi ripeto. E che diamine lo sanno tutti che per studiare si fa cosi! ”

Roberto riprende a leggere, sottolinea, ma solo qualche battuta dopo ..:

“Insomma, io non ci riesco proprio! E’ tutto inutile ” guarda il cellulare, lì in bella vista sulla scrivania e prende ad inviare messaggi ai compagni.

“Qualcuno ha già finito di studiare il capitolo di storia?”

In quel preciso istante entra la madre nella stanza, lo vede, ed inizia a gridare:

“Roberto! Insomma, quante volte te lo devo dire che non devi usare internet o il cellulare mentre studi, Come puoi concentrarti se fai altro! ”

Ecco questo è grosso modo quello che accade ad un ragazzo che vuole fare, vuole studiare e riesce a non farlo. Ma perché questo ragazzo pur volendo ( lo abbiamo letto nelle battute iniziali), non riesce a portare a compimento le sue buone intenzioni?

Ma proviamo a mostrare meglio che accade. Lo studente, Roberto, in questo caso, dice a se stesso: “Oggi voglio proprio studiare!” quindi se lo facesse riuscirebbe a realizzare il fatto di potersi piacere, di potersi valutare positivamente. Perché non lo fa? Perché non cerca di agire in modo da poter apprezzare se stesso? Se questo è il modo migliore per valutarsi perché poi non riesce a farlo?

Perché evidentemente col comunicare al suo pubblico (cioè noi, la mamma, e ovviamente se stesso) che gli manca qualcosa, la voglia in particolare, tutto “quadra”: il ragazzo non ha colpe perché è privo di quella qualità biologica che è la voglia, l’adulto non ha colpe perché pur mettendocela tutta , se il ragazzo no ha voglia , che può fare?

Ecco allora in modo estremamente sintetico in che cosa consiste corso “Studiare bene senza averne voglia”: nel fargli/le vedere che non è vero che gli/le manca la voglia. Tutto qui.

Già, tutto qui, ma non è poco, si tratta di un lavoro che implica profondi autocambiamenti nel modo di agire dell’adulto.

Il corso, ideato più di vent’anni fa dal prof. Marco Vinicio Masoni del Centro Formazione & Studio – Laboratorio di Psicologia di Milano, realizzato, ad oggi, con più di decine di migliaia di ragazzi in tutt’Italia, è stato da me condotto quest’anno, nell’ambito del progetto “La scuola che cambia: strategie di aiuto contro il disagio e le difficoltà scolastiche” , a Brescia e provincia con 185 studenti degli Istituti superiori.

Il progetto è stato sottoscritto dal prof. Venceslao Boselli, dirigente scolastico dell’Istituto Golgi di Brescia, prof.ssa Maria Piovesan, dirigente scolastica dell’istituto Sraffa di Brescia, prof. Mauro Zoli, dirigente scolastico dell’Istituto Primo Levi di Sarezzo ed è stato cofinanziato dalla Fondazione Asm di Brescia.

Qui sotto vengono riportati alcuni dei commenti (anche con gli errori), rilasciati dai ragazzi subito dopo gli incontri, negli Istituti dove il corso è stato realizzato. Chiedevo ai ragazzi di raccontare la loro esperienza o di immaginare di riferirla ad un compagno, o un amico, che non aveva preso parte. Ho chiesto inoltre di verificare se gli incontri avessero corrisposto alle loro aspettative. Per lasciare maggiore libertà di espressione ho detto loro che non era obbligatorio firmare il commento.

Sono stati tolti i nomi di chi si era firmato e sostituiti con asterischi:

Istituto Primo Levi di Sarezzo (Bs)

“La partecipazione al corso “Studiare bene senza averne voglai” è stata un’esperienza molto particolare e piacevole. Non ti insegna un metodo di studio o cose simili, ma ti aiuta a capire quali sono i motivi per cui si fa fatica a studiare. Spero che questi due appuntamenti si rivelino efficaci nel tempo, per il momento io mi sento più consapevole di ciò che devo fare e di quali sono i miei obiettivi. Le due lezioni non sono risultate per nulla pesanti e/o impegnative. Consiglio la frequentazione a questo corso a tutti quegli studenti che vorrebbero migliorare la propria situazione scolastica, ma non sono ancora riusciti a farlo.” ***

“Quello che ho percepito dal corso è che non è la voglia a mancarmi ma, tutto è dovuto al fatto che una parte di me sia convinta che perderei il tempo da dedicare a ciò che mi piace. Questo progetto mi ha fatto capire che senza grandi sacrifici si possono raggiungere degli ottimi risultati. Lo studio non è mio nemico e non mi farà rinunciare al tempo per me stessa, anzi, probabilmente studiando con determinazione e senza distrazioni otterrei voti migliori a scuola e ciò mi renderebbe più felice e in questo modo potrei divertirmi anche di più.” ***

“Ora che ho fatto il corso penso di poter realizzare i miei obiettivi in modo graduale. Mi ha fatto capire che il mio essere testarda devo applicarlo anche in ambito scolastico. Devo iniziare ad essere me stessa e più consapevole di ciò che faccio. Dovrei pensare prima di tutto ai miei progetti e al mio futuro, poi a tutto il resto. Per concludere il progetto aiuta molto a conoscere noi stessi e col passare del tempo a stare meglio con noi e con gli altri.” ***

“Credo che il corso “Studiare bene senza averne voglia” non è per chi davvero non ha voglia. Questo corso aiuta innanzitutto a sentirsi bene con se stessi, e rende esplicito che sono la felicità e la serenità la chiave per ottenere miglioramenti a scuola e non solo. Il risultato sperato dopo il corso (cioè l’andar meglio a scuola) penso che in realtà non è una conseguenza vera e propria del corso, bensi del sentirsi bene con noi stessi. Questo progetto aiuta a ritrovare quella serenità che si è persa dopo un calo della prestazione scolastica. Sono del parere che questo corso potrebbe essere indirizzato anche per ragioni alternative alla scuola, proprio per il fatto che in primo luogo aiuta a star bene con se stessi.” ***

“Non me l’aspettavo così motivante e ricco di riflessioni. Pensavo il solito corso dove mi dicono che devi fare di più senza farti riflettere sul motivo del perchè devo dare di più. Mi ha fatto ragionare riguardo a sentimenti che possono sembrare scontati ma che se sottovalutati possono demotivarci. E’ un corso che sprona e ti aiuta a capire perchè si deve migliorare e a non dar nulla per scontato.”***

” E’ stato interessante e coinvolgente. Mi ha aiutato a capire che non devo scoraggiarmi che posso stupire gli altri e anche me stessa. Penso sia un’esperienza da provare per capire davvero perchè si ha un certo tipo di atteggiamento e soprattutto come possiamo migliorare secondo questo aspetto. Sono contenta di aver frequentato il corso e spero che mi sia d’aiuto anche nel futuro.” ***

“Questo corso mi è servito per capire cosa non “andava” in me quando volevo studiare. Dal primo incontro non avevo capito bene l’utilità ma adesso spero di riuscire a recuperare quelle materie che ho giù studiando di più e con tranquillità, dato che si può sia studiare che avere del tempo libero.”***

“All’inizio ero un pò scettico riguardo a questo corso che poi si è rilevato molto utile, adesso mi sento diverso. E’ stato una bella esperienza e sono veramente cambiato! Interessante ti fa apparire come te ti vedi o ti vedresti.”** *

“Mi aspettavo un corso sul metodo di studio invece mi ha aiutato ad avere più fiducia in me stesso” ***

“Il corso mi è servito per capire che posso andare bene a scuola e che non c’è bisogno di chiassà che cosa per riuscirci. Se la mia amica non andasse bene ma vorebbe riuscire glielo consiglierei sicuramente ora credo di poter riuscire a studiare. E credo anche di essere io a voler studiare e quindi mi sento anche più sicura di me che per mio studio.”***

“Sicuramente all’inizio di questo corso non credevo che mi avrebbe aiutato un gran che, ma subito dopo il primo incontro ho notato un leggero cambiamento che spero continui e di questo ne sono più che felice perchè so che mi fa bene.” ***

“Questo corso per alcuni può anche essere sottovalutato, mentre per me è stato molto interessante, mi ha fatto capire che per studiare non serve l’aiuto di nessuno o i nostri genitori che ogni giorno ci ripetono sempre la stessa cosa, ma basta solo avere la buona volontà.” ***

“Esperienza strana e non me l’aspettavo cosi, strana ma penso che sia utile, o per lo meno sembra esserlo. Mi ha fatto pensare molto e capire ciò che accde quando non si ha voglia di studiare ma si è consapevoli che serve. Inizialmente il disegno della macchina lo trovavo insensato, ma appena l’ho visto finito ho condiviso realmente quello che significava.”***

“E’ stata una seduta breve ma intensa, spero abbia realmente risvolti positivi nell’immediato futuro. Ha rispecchiato più o meno le mie aspettative. Nonostante fossi diffidente è stata un’esperienza positiva che rifarei e riproporrei, essa mi ha posto difronte ad una situazione abituale dandomi (forse) la marcia in più necessaria.”***

“Ho partecipato a questo corso studiare bene senza averne voglia mi è piaciuto, è stato interessante ho capito tante cose. Che mi aiutano a fare le cose meglio ed a studiare e quando ti comandano di fare quella cosa bisogna provarla a farla anche se non si ha voglia.”***

“Questo corso mi è stato molto utile nel migliorare lo studio, mi ha aiutato ad essere più concentrata nello studio ad avere più fiducia in me stessa riguardo alla scuola ma non solo. In questi due incontri ho capito che tutto lo sforzo che stavo facendo non funzionava, era lavoro sprecato. Sono molto contenta di aver partecipato perché mi ha cambiato in modo positivo e mi sta aiutando a non essere bocciata.”***

“Questo corso è stato un continuo di forti emozioni diverse che m’hanno aiutato a capire cosa non riuscivo a fare e il motivo dandomi le dritte giuste per poter essere una persona migliore che vuole appunto migliorare nella sua vita e quindi ad essere una persona più serena, più fiera di se stessa senza aver alcun dubbio su quel che vuole veramente fare ed essere. Questo corso mi è piaciuto molto anche perché non me l’aspettavo così. Ci sono state molte sorprese, infatti lo consiglierei a tutti i miei amici perché è un’esperienza fantastica.”***

“Questo corso mi è molto servito perché mi ha fatto capire come posso studiare ma non mi è servito solo per lo studio ma anche per me cioè mi ha fatto molto maturare a cosa stavo per andare incontro che sarebbe la bocciatura volevo anche molto ringraziarla per avermi aiutato fatto capire certe cose che non sapevo.”***

“Questa esperienza è stata molto produttiva, spero di migliorare il mio andamento scolastico. Lo consiglio a tutti gli studenti.”***

“E’ stata un’esperienza molto bella e ho capito molte cose. Questo corso me l’aspettavo noioso invece è stato rilassante e piacevole. Grazie mille dottoressa Marzia Sellini”***

“Questo corso mi ha insegnato che non devo sforzarmi di cambiare perchè posso essere migliore con facilità. E’ stata un’esperienza divertente nella quale mi sono sentita a mio agio. Mi ha insegnato ad avere più fiducia in me.”*** 

“Durante questo corso abbiamo intrappreso viaggi in noi stessi e ci siamo aiutati. Ci siamo liberati di alcuni blocchi che avevamo nella testa. Ho capito quanto è importante concentrarmi e riuscire a guardarmi dentro. Ho capito anche che sono io che dico che non ho voglia di studiare ma che è solo un pretesto per non farlo.”***

“E’ stato molto interessante sono molto più sicura di me e sono consapevole che posso raggiungere i miei obiettivi. Ho capito che non devo sforzarmi solo per far felice gli altri e alla fine di questo incontro posso dire che ho più autostima, d’ora in avanti mi impegnerò di più a scuola e sarò felice se recupererò anche solo una materia.”***

“Mi è piaciuto mi ha fatto capire che arrendersi davanti alle difficoltà è inutile, perchè tanto bisogna vivere ne più ne meno. Mi ha insegnato che c’è un metodo per riuscire a “distruggere” ogni cosa (come ad esempio l’andare male a scuola). E’ stato utile non solo per la scuola ma anche per stare meglio con sè stessi e con gli altri.” ***

Istituto Sraffa di Brescia

“Questo corso mi è servito molto. Mi sento più libera di me stessa. Adesso ogni giorno torno a casa più fiera di me. Abbiamo fatto diversi giochi nell’aula. Quello che mi è piaciuto di più è stato quelloì della macchina del tempo. Mi sembrava davvero di essere due mesi dopo. Adesso spero di migliorare tutto a scuola per il comportamento e i voti, a casa per la famiglia, in giro per gli amici. Vorrei ringraziare moltissimo la dott.ssa Sellini per la collaborazione e per queste due lezioni che ci ha fatto fare. Volevo ringraziarla per avermi fatto capire veramente come stavano le cose. Peccato però che gli incontri sono finiti (erano due incontri da due ore) perchè mi sono piaciuti moltissimo e mi hanno fatto davvero riflettere. Ho capito anche che devo essere più sicura di me perchè è solo con la volontà che si cresce e si va avanti. Questi incontri sono davvero utili anche per la parte interiore di noi (soprattutto). Ho capito che non bisogna mai arrendersi perchè se una cosa la si vuole, la si conquista. Ogni giorno che torno a casa, anche nel fare i compiti mi sento più a mio agio. Sembra tutto più semplice (questo vale anche per lo studio). L’unica materia, quest’anno con cui ho qualche carenza è una lingua, all’inizio quando prendevo 5 (non di meno del cinque), tornavo a casa con quasi le lacrime addosso o pensando di essere bocciata o magari rimandata, ma poi ho capito che (come ripeto) non bisogno mai arrendersi. Grazie davvero dottoressa Sellini “***

“Questo corso mi è piaciuto molto perchè è diverso da come me lo aspettavo pensavo sarebbe stato noioso invece tutto il contrario. Ho imparato cose nuove su me stessa e tutto grazie alla dottoressa.Non mi sono per niente pentita di aver fatto questo corso.” ***

“Pensavo di trovare qualcuno che mi insegnasse la strada ma ho trovato chi mi aiuta a scoprirla e trovarla.” ***

“Di sicuro non mi aspettavo fosse così, mi è piaciuto tutto, soprattutto i lavori, non me ne pento sicuramente. Mi aspettavo tempesta, ho trovato arcobaleni” ***

“Per me il corso è stato utile uno per aver avuto più fiducia in me stessa e poi per conoscere meglio le persone” ***

“All’inizio pensavo che fosse un progetto stupido ma che mi hanno fatto capire cose che non sarei riuscito a capire da solo.” ***

“Pensavo fosse un corso noioso sui soliti metodi di studio da appplicare a casa. Invece è un aiuto psicologico, io credo che può farci cambiare senza sforzarci e senza accorgercene, magari facendoci impegnare di più nella scuola senza farcene rendere conto.” +++ 

“Questo corso è molto divertente e simpatico mentre pensavo fosse uno dei soliti corsi dove ti fanno solo impazzire, con i metodi di studio. E’ stata un’esperienza molto piacevole inviterei molte altre persone a farlo, penso che funzionerà anzi lo spero, molto.” ***

“Di questo corso mi aspettavo altro ma è servito comunque per migliorare a scuola. Mi ha aiutata ad impegnarmi per migliorare a scuola. Mi sono divertita ho preso esempio, sono riuscita a capire un pò me stessa. Sono riuscita ad esprimere le mie paure. Ho preso più fiducia in me stessa. Tutto ciò grazie agli incontro con la dott.ssa Marzia Sellini che ci ha fatto giochi per riuscire a capire le nostre difficoltà lei e noi stessi per riuscire poi ad affrontarle.”***

“Ho partecipato ad un corso dal 10 all’11 di Marzo, in un corso “Studiare senza avere voglia”. All’inizio pensavo che mi facevano vedere il metodo più facile, rapido e utile per studiare e memorizzare velocemente senza grande difficoltà come prima. Ma non era cosi, però è stato un corso psicologo che ha permesso di sapere le mie conoscenze e di essere autonoma. Essere libera non stressata dagli elementi che mi circondano. Mi è servito perchè mi ha fatto sapere che quello che sentivo o quella persona che sono è quella giusta nonostante che per alcuni il mio comportamento è aggressivo. Perchè a volere certi amici mi negano di studiare di fare o di dire ciò che trovo giusto e che potrebbe non andare bene a loro. Dovrò solo credere in me per raggiunger i miei obiettivi.”***

“E’ un corso che ti aiuta molto, pensavo spero che in questi 20 giorni io possa migliorare.”***

“Per me questo progetto è stato utile perché con questo progetto ho avuto la fiducia in me che posso recuperare le materie che ho giù anche se penso che non riuscirò.”***

“Per me questo corso è stato interessante mi ha fatto pensare che magari la scuola non è cosi difficile cime sembra, ma basta poco. Per quanto riguarda i pensieri dovrei effettuare molti lavori ancora.”***

“Per me il corso è stato molto utile perchè ho imparato molte cose es: studiare e di stare felice sempre.”***

“Questo corso mi è servito e mi è piaciuto per tranquilizzarmi, per liberarmi, credere, un pochino di più in me stessa, credere nelle mie potenzialità e anche per divertirmi! La ringrazio! Arrivederci dottoressa.”***

“E’ stata un’esperienza molto bella e ho capito molte cose. E’ questo corso me lo aspettavo noioso invece è stato rilassante e piacevole. Grazie mille dottoressa Marzia Sellini “***

“Questa esperienza è stata molto produttiva, spero di migliorare il mio andamento scolastico: lo consiglio a tutti gli studenti.”***

“Cara Tizia, volevo raccontarti dell’incontro con la psicologa. E’ stato veramente interessante partecipare a queste due lezioni, Vieni motivato a capire perchè e come studiare e capire. Spero che dopo queste lezioni cambi la mia situazione scolastica. Mi sono trovata bene e ho capito che posso raggiungere i miei obbiettivi se voglio. Sono generalmente scettica su queste cose ma reputo questo corso costruttivo e utile.”***

“Ciao Alex, sono stata a due incontri ieri e oggi perchè vado male a scuola e mi ha molto aiutato. Mi ha fatto capire che la mia vita può solo migliorare se acquisto volontà e che tutte le cose che pensavo di perdere in realtà non le perderei affatto. Mi ha aiutata a guardare dentro me stessa e capire ciò che sono e che provo.”***

“Amigo te ne pentirà. E’ strabello sto incontro vieni anche tu ti metterai a studiare fess.”***

“Ciao sono la ragazza che ha partecipato nel corso di psicologia. Ti consiglio di farlo, non te ne pentirai! Te lo assicuro! E’ molto interessante e molto bello! “***

“Questo corso è stato davvero bello. Ed è stato molto utile perchè ti fa capire tante cose per studiare e ho superato le mie paure dello studio.”***

“Mi aspettavo fosse una cosa più pratica e meno psicologica nel senso che pensavo di più ad un metodo per studiare concretamente invece è una cosa forse più importante ovvero l’apertura della mente. So che nei prossimi giorni migliorerò spero radicalmente.”***

“Credevo che fosse molto diverso rispetto a ciò che è realmente. Non me l’aspettavo così interessante e piacevole. Spero davvero che in 20 giorni circa, quello che ho “visto” qua lo rivedrò nei miei giorni reali.”***

“Ho partecipato ad un corso dal 10 al 11 di Marzo, in un corso “studiare senza avere voglia” All’inzio pensavo che mi facevano vedere il metodo più facile, rapido e utile per studiare e memorizzare velocemente senza grande difficoltà come prima. Ma non era cosi, però è stato un corso psicologico che ha permesso di sapere le mie conoscenze di essere autonoma. Essere libera non stressata dagli elementi che mi circondano. Mi è servito perchè mi ha fatto sapere che quello che sentivo o quella persona che sono è quella giusta nonostante che per alcuni il mio comportamento è aggressivo. Perchè a volte certi amici mi negano di studiare, di fare o di dire ciò che trovo giusto e che potrebbe non adare bene a loro. Dovrò solo credere in me per raggiungere tutti i miei obbiettivi.” ***

“Questo “corso” è stato inaspettato, diverso da una qualsiasi lezione sistematica, è stato fuori dagli schemi, ha dato la possibilità di rompere certi schemi, è stato un qualcosa di adatto a me, libero, come me. La mia ambizione più desiderata è quella di aiutare gli altri, penso sia l’aspirazione maggiore, la moneta che rende più ricchi, oltre al denaro, molto sopra esso, i soldi non fanno la felicità si usa dire, ed è vero, aiutare gli altri rende davvero ricchi, e questo corso mi ha aiutato a capire che le mie aspirazioni sono concrete, mi ha colpito davvero dicendomi dopo avermi sentito parlare “chi ha così sicurezza di ciò che vuole fare ci riesce”. Io sono sicuro di me, so che riuscirò, oltre alla scuola, a fare ciò che voglio, sono libero di farlo, sono sempre stato sicuro di riuscirci, e mi fa piacere che lei lo abbia notato. Penso che ormai abbia capito chi sono la ringrazio; Luca F. (lo so che era anonimo ma mi sentivo in dovere).”***

“Non mi aspettavo che il corso fosse cosi, mi è piaciuto tantissimo e mi ha aiutato a capire che possiamo raggiungere tutto quello che vogliamo e mi ha fatto capire che devo sempre lottare per ciò che voglio e non devo essere obbligata da nessuno anche se sono i miei genitori. Soprattutto avere fiducia prima di tutto di noi stessi ed essere sicura a quello che stiamo facendo e di quello che vogliamo che succeda nel futuro.”***

“Questo corso mi ha dato dei giusti consigli. Mi è servito molto grazie alla professoressa. “***

“Questo corso mi è piaciuto molto, è un corso molto interessante. E che può aiutare a capire come faccio studiare, e aiutare a costruire un metodo di studio!! A me è servito molto! Grazie. E tutti dovrebbero provarlo a fare quelli che vogliono migliorare ma non ce la fanno! “***

“Spero che mi sia utile e spero che sia di gran aiuto. Non ho ancora visto dei cambiamenti ma spero che funzioni questo metodo è studiare senza averne voglia.” ***

“Sembrava una cosa stupida e invece no, volevo solo perdere lezioni, ma mi sono trovata di fronte ai miei problemi esistenziali, e sono crollata, sono crollata, mi sono sentita troppo bene per far si che questo si avveri, le frasi sono ciò che mi ripetono da una vita, credo di aver però capito che merito di essere felice e di essere me stessa senza paura di essere rifiutata.” ***

“Ho trovato bene nel questo corso. Ho trovato utile cose per me. Adesso sono sicura che riuscirò a studiare il diritto. Se tu fai fatica a studiare, fai questo corso secondo me migliorerai. Io sarò felice se io migliorerò. Grazie a questo corso e la dottoressa che mi ha aiutato. Grazie”***

Rientro a scuola: manuale di sopravvivenza per genitori

Per molti le vacanze non sono ancora cominciate, per altri, invece, stanno volgendo al termine e già si guarda con una certa apprensione al ritorno al lavoro. In particolare i genitori devono cominciare a pensare non soltanto agli impegni lavorativi ma anche a quelli scolastici dei loro figli, poiché bisognerà farsi trovare pronti al rientro a scuola avendo già a disposizione tutto ciò di cui si ha bisogno. Innanzitutto meglio evitare gli acquisti dell’ultim’ora per due motivi: primo perché si rischia di non trovare quello che si cerca e secondo per evitare lunghe file alle casse insieme ad altri ritardatari.

Le prime cose da comprare sono senza dubbio diari e zaini e orientarsi fra le tante proposte non è semplice. In questo caso, però, a venire in soccorso sono i gusti dei bimbi, appassionati di un cartone o di un personaggio televisivo. Per acquistare materiale scolastico e zaini, un’opzione sia economica che comoda è quella di effettuare gli acquisti online; se ad esempio siete in cerca di zaini con faccine, basterà dare un’occhiata online per trovarne a prezzi convenienti.

Una volta acquistato lo zaino, il diario e tutto l’occorrente, è necessario cominciare a pensare a come riprendere i ritmi della routine quotidiana abbandonati durante le vacanze. Il relax è sicuramente piacevole ma non è detto che ricominciare con le cose di tutti i giorni debba essere per forza un incubo, basta affrontare la situazione nel modo giusto e una volta riabituati ai vecchi ritmi, le faccende non appariranno più come dei pesanti sacrifici.

Proprio lo zaino e l’abbigliamento del bambino possono essere preparati la sera prima, in modo da non doversi occupare di ogni cosa di prima mattina e potersi così svegliare con più calma. Minore stress significa affrontare la giornata con più energia; lo stesso discorso dei vestitini e dello zaino può valere anche per la merenda di metà mattina del bimbo: pensarci la sera prima vuol dire risparmiare tempo il mattino seguente.

In questo modo si potrà fissare la sveglia ad orari più “umani” e dormire un po’ più a lungo, senza svegliarsi prima dell’alba a causa del timore di non riuscire a fare tutto in tempo. L’elasticità dell’estate in fatto di regole e orari va accantonata in favore di una maggiore rigidità, che aiuterà i bimbi – e di conseguenza i genitori – a riabituarsi agli orari di tutto l’anno; per facilitare il passaggio si potrebbe cominciare una o due settimane prima dell’inizio della scuola, così da farsi trovare pronti nel momento in cui suonerà la prima campanella dell’anno scolastico.

C.R.

E’ utile che i bambini continuino a scrivere a mano?

La nostra esperta di rieducazione della scrittura dott.ssa Dialiasa Salamone consiglia la lettura di questo articolo pubblicato da Adnkronos.com

 

E’ utile che i bambini continuino a scrivere a mano? La risposta è sì, anche in tempi di digitalizzazione ed uso sempre più estensivo del computer per vari aspetti della vita quotidiana. L’Accademia della Crusca, attraverso il suo periodico divulgativo “La Crusca per voi”, ospita il parere di Guido Gainotti, professore di neurologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che riafferma l’importanza e la validità dell’esperienza della grafia nei piccoli studenti.

“La scrittura è una delle attività che più hanno risentito del processo di digitalizzazione, poiché essa si è trasformata da un’attività manuale continua, compiuta con una penna, la cui punta scorreva su un foglio, in un’attività discontinua, basata sull’uso di una tastiera computerizzata – osserva il prof. Gainotti – Nel soggetto adulto questa sostituzione si è rivelata vantaggiosa, soprattutto per la maggiore rapidità che essa consente nella stesura del linguaggio scritto”.

In base ai presunti vantaggi che la digitalizzazione comporterebbe, si è fatta sempre più pressante la proposta di sostituire anche nel bambino l’apprendimento della scrittura manuale con quella basata sull’uso di una tastiera. Una proposta che lo specialista interpellato dall’Accademia della Crusca smonta decisamente.

Il neurologo Guifo Gainotti ricorda che sono state sollevate obiezioni sia di carattere neurobiologico (basate sullo studio dei meccanismi neurali che si svilupperebbero meglio in corso di una scrittura manuale che non di una scrittura tipografica) sia di carattere più genericamente psicologico circa l’impiego della tastiera al posto della grafia manuale in età infantile.

Ad esempio, alcuni autori hanno sostenuto che il riconoscimento di singole lettere sarebbe migliore in corso di apprendimento di una scrittura manuale che non imparando a scrivere su una tastiera, poiché le fini attività motorie compiute nel corso della scrittura manuale contribuirebbero al riconoscimento delle lettere stesse. In accordo con questa tesi, autori giapponesi hanno mostrato che la tendenza a scrivere manualmente aiuta a ricordare meglio la forma delle lettere. Per questa ragione, i bambini che imparano le parole scrivendole a mano le ricorderebbero meglio che non quelli che le imparano scrivendole su una tastiera.

Studi di risonanza magnetica funzionale (una metodica che permette di visualizzare le zone ‘attive’ del cervello) hanno chiarito il meccanismo responsabile di queste differenze. E’ stato, infatti, mostrato che le cortecce motoria e pre-motoria (coinvolte rispettivamente nell’esecuzione e nel controllo delle attività motorie) sono significativamente più attivate dalla presentazione di lettere scritte a mano che non da quella di lettere stampate, poiché queste strutture cerebrali sarebbero coinvolte non solo nell’esecuzione ma anche nell’analisi dell’attività grafica.

Risultati analoghi sono stati ottenuti dallo studio dei potenziali evento-correlati (onde cerebrali che si formano automaticamente in risposta a stimoli esterni) a livello della corteccia occipitale (sede della percezione visiva) in un compito che rifletteva la ‘familiarità motoria’ con le lettere osservate.

Anche questi risultati, spiega il saggio pubblicato sulla rivista “La Crusca per voi”, indicano che l’informazione motoria, contenuta nelle lettere scritte a mano, viene elaborata dal cervello e che questa elaborazione dipende dallo stato di attivazione della corteccia motoria corrispondente all’arto utilizzato nella scrittura. Si tratterebbe, quindi, di un aspetto particolare di un meccanismo più generale secondo cui l’osservazione dell’azione faciliterebbe la sua percezione visiva.

“A mio parere, anche trascurando il rilievo di questi dati sperimentali, appare molto discutibile la motivazione di base (la ricerca di maggiore rapidità nella stesura di una traccia scritta), che ha suggerito di sostituire nel bambino l’apprendimento di una scrittura manuale con una compiuta su una tastiera – sostiene – Guido Gainotti – Una scrittura più lenta permette, infatti, una più accurata elaborazione del pensiero che si intende esprimere graficamente, mentre una scrittura più rapida può indurre a una maggiore superficialità e a un più frequente ricorso ad espressioni stereotipate”.

Inoltre, una scrittura più veloce, argomenta il professore Gainotti, “rischia di far un minor uso di quelle funzioni di controllo che permettono di raggiungere una maggiore sintonia fra il pensiero che prende forma nel corso della scrittura e la sua realizzazione grafica”.

“Ora, in una società sempre più complessa come quella contemporanea, in cui paradossalmente la quantità prevale nettamente sulla qualità, ed in cui la rapidità di esecuzione è uno dei fattori che contribuiscono a questo squilibrio, noi riteniamo che un ruolo fondamentale sia svolto dai modelli di sviluppo cognitivo proposti per la costruzione ed il funzionamento di una mente che tende a raggiungere la propria maturazione”.

“Se vogliamo incrementare le capacità di riflessione e di approfondimento, necessarie per l’analisi di situazioni complesse e per l’elaborazione di risposte adeguate, dobbiamo concedere al cervello infantile i tempi necessari per tali elaborazioni, onde abituarlo a tale modalità di funzionamento – spiega il neurologo – Se, invece, vogliamo contribuire ad un’ulteriore velocizzazione di un sistema che corre senza avere consapevolezza dei punti di arrivo della propria corsa e delle conseguenze di lungo termine delle proprie scelte, possiamo privilegiare soluzioni che riducono i tempi a discapito delle funzioni di elaborazione e di controllo”.

Conclude il neurologo Guido Gainotti: “Evidentemente, non riteniamo che la scelta fra scrittura a mano e scrittura tipografica giochi un ruolo importante in questo senso, ma riteniamo che, comunque, essa faccia parte di un sistema di scelte, di cui dobbiamo tener conto nella valutazione consapevole del tipo di società verso cui vogliamo andare”

www.adnkronos.com/accademia-della-crusca-scuola-bimbi-continuino-scrivere-mano

 


Dott.ssa Dialisa Salamone
Grafologa, Rieducatrice della scrittura dal 2003
telefono: 346 323 85 71
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Disgrafia e difficoltà di scrittura: non abbandonare, ma prevenire e recuperare

Interessante approfondimento e studio della nostra esperta, la dott.ssa Dialisa Salamone, sulle possibilità di recupero e d’intervento sulla disgrafia e disturbi grafo-motori.

 

DISGRAFIA E DIFFICOLTÀ DI SCRITTURA: NON ABBANDONARE, MA PREVENIRE E RECUPERARE

L’apprendimento della scrittura manuale oggi, nonostante se ne inizi a parlare, è ancora molto sottovalutato e non c’è sufficiente formazione rispetto alla sua importanza per lo sviluppo del bambino, anche a livello neuronale.

Dal 2003, anno in cui sono diventata grafologa rieducatrice della scrittura, lo scenario è radicalmente cambiato ma la sensibilità su questo argomento è ancora “latente”.

Si assiste ad un crescente interesse da parte di alcuni insegnanti, mentre diverso è l’atteggiamento di certi medici i quali, poichè in effetti durante l’età evolutiva vengono trattati casi con problematiche anche molto complesse, parlano della disgrafia come di “acqua fresca”.

Generalmente le frasi riduttive più comuni sono: “Esistono problemi ben più gravi!”, “Eh va beh scrive male… non ci si può fare niente, scriverà in stampato, userà il computer!”, “Lasciatelo tranquillo tanto non si può lavorare su questo disturbo”.

Sicuramente, dal mio punto di vista, il primato della sensibilità va ancora tutto ai genitori, centrati sul benessere dei propri figli.

La disgrafia e la scuola

Entrando nello specifico dell’istituzione scolastica va detto che l’attenzione sui Disturbi dell’Apprendimento è sicuramente molto aumentata ma, di fatto, non è semplice riconoscere la disgrafia o il “rischio disgrafia” in quanto occorre una preparazione specifica.

Gli insegnanti che scelgono autonomamente di fare formazione spesso ottengono poche nozioni sulla patologia della scrittura, la quale viene argomentata in modo marginale rispetto agli altri DSA (in particolare dislessia e disortografia, molto più evidenti).

Attualmente quindi se al bambino viene individuata una possibile disgrafia, la scuola sovente preferisce aspettare la certificazione medica per attuare i provvedimenti previsti, che non intervengono direttamente sul problema, ma attraverso i quali l’alunno viene semplicemente esonerato il più possibile dallo scrivere. Le Asl oltre a fornire l’eventuale certificazione non prevedono alcun trattamento per questo disturbo.

A livello neuropsichiatrico la conclamata origine neurobiologica riconosciuta ai DSA forse meriterebbe di essere approfondita relativamente alla disgrafia. L’aspetto motorio e le variabili ambientali che possono intervenire su questo disturbo la differenziano dagli altri DSA. Bisognerebbe quindi verificare su quali basi poggiano per esempio le teorie per cui si pensa che anche la disgrafia sia “congenita” (come invece è confermato per la dislessia).

sportello-disgrafia

Allo stesso modo sarebbe opportuno che i sostenitori argomentassero quale fondamento avrebbero le ipotesi per cui si afferma che non sia possibile migliorare la scrittura con un trattamento individuale mirato e specifico, o che questo non permanga a lungo termine. I detrattori di tale teoria, a me noti, sono principalmente i genitori di alunni -con difficoltà grafo-motoria o con disgrafia certificata- migliorati attraverso il percorso di recupero programmato dalla grafologia applicata alla rieducazione della scrittura.

In Italia l’attenzione scientifica sull’argomento è ancora troppo recente e la maggior parte degli studi al riguardo è tuttora in corso. In ambito grafologico si studia la scrittura dal 1900 circa, mentre le patologie della stessa vengono approfondite dal 1950 circa.

Possiamo quindi chiamarla anche “il minore dei mali”, ma una difficoltà grafo-motoria col tempo spesso si trasforma in disgrafia, compromettendo così la comunicazione scritta con ogni sua valenza espressiva.

Non secondario è l’effetto negativo sull’autostima del bambino e quindi sulla sua crescita personale; non si esclude la possibilità che una difficoltà esecutiva della scrittura diminuisca l’attenzione ai contenuti didattici, con la concreta possibilità che ciò possa pregiudicare la motivazione allo studio. Attualmente si stanno accertando le conseguenze negative nell’evoluzione della personalità di quei DSA non riconosciuti e non trattati adeguatamente, i quali sembra che in età adulta abbiano una maggiore possibilità, rispetto alla norma, di maturare per esempio la depressione.

La scrittura unisce mente e corpo, costringe a stare fermi e concentrati, costringe a piccoli gesti precisi, ad organizzare lo spazio e il tempo: è tutt’altro che un compito di semplice apprendimento.

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E’ importante restituire al bambino, nella delicata fase evolutiva, la capacità di scrivere in maniera fluente non esponendolo a confronti negativi coi quaderni ben scritti dei compagni, ed evitando di fraintendere una frettolosità dovuta alla difficoltà con una mancanza di volontà.

Copiare pagine e pagine di letterine o svolgere sistematicamente schede di pre-grafismo, in alcuni casi, è un carico di lavoro supplementare che stanca senza produrre i frutti sperati. Il percorso programmato dalla grafologia, applicata alla rieducazione della scrittura, è invece studiato ad hoc sulle peculiarità di ogni bambino e segue i principi di gradualità nel rispetto dell’unicità della persona, con l’obiettivo di restituire le funzionalità del gesto grafico.

In conclusione ritengo che i provvedimenti presi a scuola in caso di disgrafia certificata, attraverso gli strumenti dispensativi e compensativi previsti, portino solo ad ignorare il problema senza dare risposte strutturate e strutturali alla cura di questo prezioso apprendimento che ogni alunno avrebbe il diritto di acquisire. Esonerare dallo scrivere, di questo si tratta, è molto diverso dal prevenire e anche dal lavorare su un possibile miglioramento della situazione.


Dott.ssa Dialisa Salamone
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Ho in classe un bambino con autismo. Come mi relaziono?

Ho in classe un bambino con autismo. Come mi relaziono?

di Maria Caccetta

L’incontro con un bambino con disturbo dello spettro autistico  a scuola può far nascere una serie di dubbi e perplessità. Le persone con autismo hanno caratteristiche individuali molto peculiari; per chi non ha mai avuto la possibilità di interagire con loro, non sempre può risultare semplice costruire processi di comunicazione efficaci.

La comunicazione si può inceppare e la paura, le difficoltà, la non conoscenza di metodi e strategie specifici rischiano di paralizzare la relazione  e di impedire la costruzione di adeguati  processi d’insegnamento-apprendimento.
Se sei un insegnante che dovrà occuparsi di un bambino con autismo, e non sai bene come porti nei suoi confronti, devi sapere che esistono una serie di azioni che puoi attuare  per prepararti alla relazione con lui.  
In questo articolo ti darò dei suggerimenti su come avviare la relazione con il tuo bambino con disturbi dello spettro autistico.

Ecco da dove iniziare:

1- Prendi informazioni sul bambino.

Incontra i genitori indaga le loro aspettative, raccogli informazioni utili sui comportamenti del bambino e sulle modalità educative adottate da loro in presenza di comportamenti problema. Mettiti in contatto con  gli insegnanti che hanno seguito il bambino  negli anni precedenti, il loro resoconto sarà fondamentale per comprendere come il bambino si relaziona con i compagni e con gli adulti,  e per avere informazioni circa gli strumenti e le strategie più adeguate per favorirne i processi di apprendimento. Chiedi ai genitori di poter leggere le relazioni cliniche e psico-diagnostiche, in questo modo potrai avere un quadro chiaro circa le principali potenzialità e  difficoltà del bambino.
Chiedi ai genitori di poter incontrare i terapisti del bambino, o le altre figure professionali che gravitano intorno a lui; solo realizzando un  lavoro d i rete potrai ottenere ottimi risultati con il bambino che segui.

2- Osserva il bambino quando entra in classe

Che tipo di comunicazione utilizza prevalentemente?
Motoria: dirige la manipolazione fisica di una persona;
Gestuale: indica , mostra, guarda lo spostamento fisico di un oggetto che vuole indicare;
Con utilizzo di oggetti: passa un oggetto ad un’altra persona per comunicare quello di cui ha bisogno;
Attraverso vocalizzazioni: utilizza suoni, compreso il pianto per comunicare (ad esempio il bambino dice  :<ah, ah, ah> per attirare l’attenzione di un’altra persona);
Con supporto di foto: utilizza foto bidimensionali per comunicare, ad es. utilizza foto per indicare parti del corpo, oppure  utilizza foto di azioni o di  eventi per comunicare il suo bisogno;
Con illustrazioni: utilizza illustrazioni bidimensionali che rappresentano oggetti, azioni o eventi  per comunicare ciò che desidera, ad es. il bambino passa all’insegnante l’illustrazione di “ un bambino che va in bagno” per indicare che vorrebbe andare al bagno;
Verbale: utilizza il linguaggio per  comunicare;
Usa gesti “referenziali”: dice si, no, batte le mani

Osserva poi qual’ è la sua reazione ai rumori presenti nella classe. I bambini con autismo sono molto sensibili ai suoni  e possono avere reazioni abnormi (come ad esempio mordersi, sbattere la testa, scappare) di fronte a stimolazioni  uditive intense percepite come pericolose. Qual’ è la sua reazione al contatto fisico:  osservalo quando i compagni si avvicinano a lui, nota se appare insofferente o al contrario ricerca intensamente il contatto fisico. Questo dato ti sarà di fondamentale aiuto per  capire come porti nei suoi confronti.

3- Cerca di comprendere quali sono i suoi interesse e quali le sue attitudini

Molti bambini con autismo sono bravi a disegnare, a  creare, ad utilizzare il computer; queste aree di talento dovranno essere incoraggiate.
Molti bambini autistici hanno degli interessi ristretti e tendono a parlare solo di quello, come per esempio  di treni, di meccanica etc.. Il modo migliore per affrontare queste fissazioni è usarle per motivare i compiti in classe. Se al bambino piacciono i treni, allora  li potrai usare per insegnargli la lettura e la matematica; potrete ad esempio  leggere insieme un libro che parla di  treni, o  utilizzate i treni per risolvere problemi di matematica (per esempio calcolare  quanto tempo occorre ad un treno per andare da  Roma a Torino). In questo modo il bambino sarà motivato e riuscirà ad apprendere con maggiore facilità .

4- Procurati informazioni e materiali che ti aiutino nel percorso di integrazione del bambino con disturbi dello spettro autistico

Ricorda l’inclusione di un bambino con autismo ha bisogno di competenze specifiche e della collaborazione dei differenti attori che operano intorno al bambino.
Organizza subito le prime proposte educative per il tuo bambino, ora sei pronta per cominciare a programmare il suo Percorso individualizzato.

Buon lavoro

 

Team Centro Studi FORePSY – Roma www.forepsy.it

 

Gattomatto – Brescia

Gattomatto

La ludoteca Arciragazzi di via Manara 5  ora ha preso il nome di  Gattomatto.

Oltre al nome ci sono altre novità: non effettua più l’apertura domenicale ma adotta un programma nuovo.

Tutti i lunedì, mercoledì e venerdì dalle 16,30 alle 18,30 con un ricco programma:
– un’ora di spazio compiti, nella quale  bambine e bambini, ragazze e ragazzi di elementari e medie potranno essere aiutati dai nostri operatori per fare i compiti, studiare o fare ricerche;
– un momento merenda per rifocillarsi e riposarsi;
– un’ora circa di divertimento con giochi, laboratori creativi e tanto altro.

Per partecipare all’attività è necessario iscriversi, presentandosi in ludoteca durante l’apertura; il costo mensile è di € 25 (circa € 2 a incontro) e comprende l’assicurazione infortuni e RC. Per chi non potesse venire a tutti gli incontri c’è la possibilità di acquistare una tessera da 10 entrate, sempre al costo di 25 €, che potrete utilizzare quando preferite.

Sono previsti sconti per chi viene insieme a fratelli o sorelle.

Per ogni informazione potete passare in ludoteca, mandare una mail a info@arciragazzibrescia.it o telefonare allo 030/3737073.

Potrete trovare ogni altra informazione sul nostro sito www.arciragazzibrescia.it

La disgrafia e il suo recupero

Esiste un disturbo legato alla difficoltà dello scrivere che è in costante aumento nelle scuole, i grafologi italiani in collaborazione con i colleghi soprattutto francesi, lo studiano e lo trattano da almeno 15 anni.

La disgrafia si colloca tra i Disturbi Specifici dell’Apprendimento, abbreviato DSA, (Legge 8 ottobre 2010, n. 170): dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia.

E’ una difficoltà grafomotoria che si presenta in assenza di deficit neurologici/intellettivi e riguarda l’incapacità di scrivere in modo corretto, chiaro e scorrevole, tra le sue caratteristiche una scrittura troppo lenta, faticosa o dolorosa, illeggibile, comunque non conforme all’età.

Essa riguarda esclusivamente il grafismo, non le regole ortografiche e sintattiche proprie della disortografia, a cui comunque spesso si accompagna.

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Molto meno conosciuta della più lampante dislessia miete innocenti vittime tacciate troppo spesso di svogliatezza e disimpegno. Da una recente ricerca su scala nazionale riguardante le classi quinte delle scuole primarie, emerge che sul 20% dei bambini disgrafici rilevati ne è stato segnalato solamente l’1%. E’ urgente fornire strumenti opportuni di riconoscimento, sia agli insegnanti sia ai genitori, con esempi di scritture e tratti caratteristici alla mano.

Questo disturbo se abbandonato a se stesso è destinato a peggiorare (S. Lena, 1999). I bambini che vengono segnalati dalla scuola e successivamente diagnosticati disgrafici vengono “sfortunatamente” accompagnati ad aggirare semplicemente il problema, con tutta probabilità l’ausilio del computer fomenterà intimamente il loro senso di sconfitta personale.

Il recupero della disgrafia

E’ invece opportuno tentare di riabilitare l’apprendimento della scrittura, così prezioso e profondamente legato allo sviluppo psico-cognitivo del bambino, il quale ha tutto il diritto di trovare nell’atto scrittorio la soddisfazione della padronanza, il piacere dello scrivere, e non la frustrazione della difficoltà.

Una scrittura semplice e funzionale va “educata” gradualmente e con attenzione.
sportello-disgrafia

In Francia le ricerche e l’interesse per la neurofisiologia del gesto grafico e per la sua rieducazione, cui peraltro fa riferimento l’A.n.g.ri.s. (Associazione Nazionale Grafologi Rieducatori della Scrittura), prendono corpo già dal dopoguerra, tra i principali studiosi: Olivaux, De Ajuriaguerra, la Auzias e la De Gobineau. Non stupisce che nel 1985 nei “Programmes et Instructions Officielles “, i programmi ministeriali per intenderci, venga stabilito chiaramente il raggiungimento di livelli minimi per gli alunni e si affermi che la scrittura debba essere oggetto di attenzione costante da parte del maestro.

Nonostante la proverbiale competizione con i cugini d’oltralpe devo sottolineare che proprio nello stesso anno i nostri “nuovi” programmi ministeriali delle elementari trascuravano completamente l’aspetto dell’esecuzione manuale, cioè di un metodo per acquisire un’alfabetizzazione chiara, ordinata e leggibile, esaltando invece lo sviluppo meramente linguistico.

Perciò attualmente nella nostra realtà scolastica molto dipende dalla conoscenza e dalla sensibilità del singolo insegnante, il quale si confronta con i serrati ritmi dei programmi scolastici e i personali ritmi di apprendimento degli alunni di classi sempre più eterogenee. Se non viene approfondita la conoscenza di questo DSA il giudizio rischia di limitarsi allo scarso impegno, alle astuzie di ogni genere per decodificare alcune scritture o alla resa finale con l’imposizione del solo modello stampato. In tutti i casi viene sottovalutata la difficoltà dell’alunno disgrafico non soddisfacendo i suoi bisogni reali.

L’abilità scrittoria, il cui apice troviamo nel modello corsivo, deve diventare un sereno automatismo che permetta di comunicare se stessi.

Questo è infine lo scopo della Rieducazione della scrittura: recuperare questa funzionalità primaria attraverso specifiche tecniche, sia nei casi più gravi di disgrafia che nelle più leggere forme di difficoltà grafomotoria.

impugnatura scorretta disgrafia
Impugnatura disfunzionale
impugnatura corretta disgrafia
Impugnatura corretta

 


Dott.ssa Dialisa Salamone
Grafologa, Rieducatrice della scrittura dal 2003
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